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lunedì 8 dicembre 2008

Aspettando Zotti

Break. Il Noicattaro trancia l’ennesimo momento difficile e recupera posizioni. Il due a zero imposto all’Aversa è ossigeno puro. Non è sempre irreprensibile, la squadra di Sciannimanico. Ma, quando si ricorda di accelerare, riesce anche a sfondare e quasi a convincere. E, talvolta, a vincere. Non era e non è formazione che brilla per continuità di rendimento: anche per questo, del resto, la sofferenza è un problema che accompagnerà Sassanelli e soci sino in fondo, probabilmente. Ma l’ultimo match consiglia di provare sempre a proporsi, a flirtare con il gioco. E non a navigarci attorno, come accaduto ultimamente. Anche a Gela, nell’ultima trasferta. Sarà meglio ricordarlo: soprattutto se, come si sente argomentare, dovesse ritornare da Barletta il fantasista più amato, Zotti. Che lì non aggredito i cuori della gente, ma che a Noicattaro potrebbe ritrovare la sua dimensione, il suo passo, le sue intuizioni. E che accrescerebbe il tasso tecnico del collettivo dotato del maggior numero di piedi buoni tra quelli impegnati nella corsa alla salvezza. Un dettaglio. E chissà, un auspicio. Magari, un indizio.

giovedì 7 febbraio 2008

Zotti e il Noicattaro, una strada comune

Le strade di Piero Zotti e del Noicattaro sono destinate a coincidere, incrociarsi, unirsi. La squadra si sveglia quando il suo fantasista scavalca il torpore. E il ragazzo si issa quando la squadra si ravvede. E’ così dallo scorso campionato. E non ci sono troppi argomenti per pensare il contrario. Zotti, ingoiata la delusione (anche personale: in mezzo, c’è la storia di un penalty fallito) della gara persa di fronte alla Vibonese, è tornato protagonista: appena sette giorni dopo, nel match di recupero con la Scafatese (tre punti: decisivo il suo sigillo, che addobba la prestazione). La prova più delicata dell’intero mese di febbraio, così, è superata: con buoni voti. Il confronto diretto con i campani, oltre tutto, restituisce un po’ di tranquillità e di sicurezza, evitando il tracollo psicologico di un organico che, ultimemente, sta puntando sulla ricostruzione atletica. Proprio perché – è la convinzione della società - la condizione fisica, ora affidata ad Agostino Marras, avrebbe deviato sensibilmente i progetti di salvezza. Intanto, le quotazioni del collettivo, sin qui in seria difficoltà, anche dal punto di vista della qualità di manovra, si innalzano un po’: e non è male. Tornare a pensare positivo, cioè, è la migliore operazione possibile. Curare le testa, oltre alla gambe: ecco, forse era (ed è) questo il punto. Possedere la consapevolezza di aver riagganciato la verve di Zotti, poi, è un’opzione largamente spendibile.