Parlano tutti del Monopoli, ormai. Perché la formazione affidata alle cure di De Luca arresta, per la prima volta della stagione, il procedere costante del Gladiator: unico collettivo, sin qui, impermeabile a qualsiasi sofferenza, dalla serie A alla quinta serie. E, probabilmente, anche oltre. E non è un Monopoli, questo, assistito dalle circostanze, peraltro. Il coach, però, si districa tra qualche assenza di troppo e riesce a presentare una squadra motivata, diligente, viva. Ancorchè ferita da quella brutta caduta di Pomigliano, maturata sette giorni prima: che brucia ancora, malgrado le cattive premesse (troppi infortunati e squalificati, scacchiere reinventato nell'urgenza, malanni diffusi affiorati nel corso della gara). Lanzillotta e compagni, anzi, cominciano molto meglio del temuto e spigoloso avversario, costruendosi la gara ideale: passando, cioè, abbastanza presto a disporre del match e raccogliendo la rete del vantaggio (si rivede, nel tabellino dei marcatori, De Tommaso: buona notizia). Il Monopoli, poi, legittima addirittura il parziale, insistendo. Mentre i casertani, che - domenica dopo domenica - pagano corposamente la paura di perdere l'imbattibilità, impiegano almeno mezz'ora per scrollarsi da dosso un po' di pigrizia e per lievitare e graffiare. Ed è bello constatare, più tardi, che la gente di De Luca non riesce proprio a rassegnarsi al pareggio, pescato dai sammaritani proprio ai titoli di coda della prima frazione di gioco. Ancora De Tommaso (diciotto centri, tra campionato e Coppa) e, infine, Montaldi chiudono la pratica, confermando una verità: quando, cioè, il Monopoli è chiamato agli appuntamenti importanti, difficilmente fallisce. Del resto, se questa squadra ha piegato le due realtà più forti e celebrate del girone, cioè l'Ischia (all'andata) e - appunto - il Gladiator, un motivo c'è. Ed è quanto basta per ripartire proprio da qui, quando occorrerà sedersi attorno ad un tavolo e discutere del futuro prossimo.