martedì 17 maggio 2011

Andria, salvezza al fotofinish

Salvezza Andria. Illogica, a cinque minuti dal novantesimo. Sofferta, di sofferenza estrema. A Terni non c’è spazio per la sconfitta. E non solleva neppure il pareggio. La Ternana è nelle stesse condizioni: e, giocando in casa, avverte la pressione. Gli umbri, al momento di colpire, zoppicano e si perdono. Finendo per essere colpiti: la squadra di Degli Schiavi e Quaranta è più sciolta, meno appesantita dai pensieri. Il vantaggio lascia confidare. Per un po’, almeno: l’Andria, del resto, è tradizionalmente autolesionista. E non si smentisce neppure questa volta. Pareggio e sorpasso: ora la Ternana blinda la C1. E l’Andria deve trascinarsi ai playout, assieme al Cosenza. Doumbia (è il novantesimo) ricorda però di essere un attaccante che sa inventare qualche soluzione. E la soluzione c’è: due a due. Che non basta. Il Cosenza (vince sul Foggia) ringrazia: ai playout, adesso, sono condannate Ternana ed Andria. Minuto novantacinque, ultimo assalto: la penetrazione, lo sprint estremo, la disperazione che morde. Carretta (un ragazzo che ama le sfide decisive: ricordate l'esperienza a Matera, lo scorso anno) trova il varco giusto, tre a due. A Cosenza bestemmiano: Sibilano e compagni si escludono dalla lotta, silani agli spareggi. Pomeriggio intenso, di nervi e paure. Di tenebre e schiarite. Poi, le fatiche e le ruggini di un campionato intero evaporano tutte, all’improvviso. Lasciando, comunque, una sensazione di incompiutezza: per una stagione che avrebbe dovuto consolare prima. Materiale buono per prepararsi a quello che sarà: è il tempo di preparare un progetto ancora più solido. Che tenga conto di un organico meno fumoso, meglio temprato alle insidie della terza serie, di personalità più robusta. Quello a disposizione prima di Papagni e poi di Degli Schiavi, a dispetto del discreto tasso tecnico, non lo era. Adesso che non può far male, è giusto ammetterlo. Tutti: critica compresa.