Ci sono situazioni che si evolvono. E squadre che rientrano nel pieno del
gioco, nel vortice della battaglia. Apparse, ad un certo punto, ragionevolmente
lontane dalla storia di un campionato che stringe e che, domenica dopo
domenica, seleziona sempre più e, invece, ancora arruolabili nel discorso dei
playoff. Cioè di quello strumento utile per assicurarsi, chissà, una promozione
di scorta. Il Brindisi è una di quelle squadre ripescate dal gioco un po’
perverso del girone appulocampano di quinta serie. E lo è pure la Turris: che, anzi, la
mancanza di continuità delle altre big
del torneo ha saputo recuperare persino nella corsa alla prima piazza. Da non
credere: ma vero. Turris e Brindisi si salutano a Torre del Greco: e non c’è
soluzione all’eventuale sconfitta. Per entrambi. Concetto sùbito assai chiaro
ai campani, in gol molto presto, dopo otto minuti. Forse più pronti, o più
spendibili nell’immediato, i corallini creano movimento all’interno dell’area
adriatica, mentre l’apparato difensivo della formazione di Chiricallo si blocca
ed assiste alla scena del vantaggio della gente di casa. L’atteggiamento di
partenza di Gambino e soci è, nello specifico, difettoso: ancora una volta,
peraltro. Ma, di lì in poi, c’è più Brindisi che Turris: sin dalla metà della prima
frazione di gioco, si intravede una certa frenesia. E pure una certa dose di
coraggio: mancata troppe volte, invece, nelle trasferte precedenti a questa.
Kamano rintuzza, Pollidori spinge e Ancora sfugge: solo che il sigillo del pari
non arriva. Il rovescio, l’ennesimo rovescio lontano dall’erba del Fanuzzi, finisce così per complicare il
progetto: anche i playoff si allontanano sensibilmente, malgrado non sia ancora
ufficialmente finita. Appena chiamato a spendersi un po’ più e un po’ meglio,
però, l’organico si è puntualmente inchiodato: e questa è una verità
inconfutabile. Al di là dei condottieri (con Ciullo e con il nuovo coach) e dei
moduli utilizzati sin qui. Segno inequivocabile di un gruppo mai maturato sino
in fondo, diciamo pure incompiuto. Lo pensa patron Flora, lo sottoscrive
Chiricallo, lo sospettiamo tutti, da tempo. Adesso, a traguardo virtualmente
compromesso, possiamo ufficializzarlo: senza timore di smentita. Il campionato,
in occasioni come queste, non mente.