venerdì 27 febbraio 2009

Andria, si cambia

Roberto Chiancone, vecchia conoscenza del calcio di Puglia, si siede sulla panca dell'Andria. L'esonero di Di Leo sorprende solo chi vole essere sorpreso: ufficializzando uno stato di crisi, all'interno del club, captato già prima dell'ultimo impegno di campionato (vinto, peraltro, di fronte alla Vibonese) e comprovando la validità di certe insinuazioni raccolte negli ultimissimi tempi. Attimonelli, presidente ambizioso, non ha neppure atteso una sconfitta: è bastata una prestazione zoppa, al di là del risultato conseguito. Che si accoda ad altre prove complessivamente insufficienti, sotto il profilo del calcio prodotto e della gestione dei novanta minuti. E, forse, parallela ad alcune frizioni sorte all'interno del gruppo (Sgarra è già in punizione). Intanto, il defenestramento di Di Leo, nome largamente gradito alla piazza, chiude un ciclo. E rispolvera quella tesi già sottolineata su queste colonne: un organico come quello dell'Andria può e deve puntare a qualcosa di importante. Traguardo per il quale la società ha investito nuovamente, a gennaio. Dunque, adesso tocca a Chiancone, personaggio abituato agli ambienti caldi e a dire ciò che pensa. E, soprattutto, che agisce in funzione di quanto dice. E che, per questo, non è stato molto amato, in passato. Ma che possiede buon senso, saggezza e un solido bagaglio culturale. Qualità con le quali dovrà gestire una piazza mai troppo quieta. Chiancone, anzi, sembra proprio il trainer più indicato, in situazioni come questa. Anche se dovesse incontrare qualche resistenza. Anche se non potrà permettersi di perdere tempo , in attesa di capire. Attimonelli gli ha chiesto di entrare di guadagnare i playoff, senza troppo rischiare. E alla fine, come sempre, conterà soltanto il raggiungimento dell'obiettivo.