L’insospettabile Grottaglie è lì, dietro le migliori del girone, ma –
soprattutto - ben al di là della soglia del terrore. E, a quasi un terzo del
cammino, il dato comincia a nutrirsi di attendibilità. Quattordici punti sul
campo e tredici in classifica diventano così il premio per la freschezza di un
gruppo cementatosi velocemente e che, per esplicita ammissione di molti dei
suoi protagonisti, si diverte: durante la settimana e la domenica. E sul quale,
evidentemente, incidono il lavoro e l’onestà intellettuale di Enzo Pizzonia,
tecnico di esperienza e buon senso che, tradizionalmente, riesce ad offrire il
meglio di sé nelle situazioni più complicate. Dove, ad esempio, occorre
sopperire con altri valori alle carenze di liquido o di organico: traendo da ciascuna
pedina a disposizione il meglio. Archiviata l’amarezza di Andria (zero a uno
sul campo della capolista), l’Ars et Labor incontra la Sarnese e la supera a
domicilio: non è, però, un successo agevole e neppure limpido. Anzi, per dirla
tutta, il match si definisce quando l’avversario subisce il secondo penalty e,
contestualmente, perde un uomo (l’estremo difensore Nobile interviene
fallosamente sul dinamico Facecchia, che però si sta allontanando dallo
specchio della porta): cioè, con un gol in più e con la superiorità numerica,
il Grottaglie può irrobustirsi e governare. L’avvio di gara, peraltro, è
leggermente affaticato. I salernitani leggono meglio determinate situazioni e
godono di migliore fluidità. Il vantaggio ospite è persino legittimo: e serve un
primo calcio di rigore per riacquisire l’equilibrio del risultato. Poi, il
corso della partita cambia decisamente. Il tre a uno finale, infine, è il
sigillo a una prestazione non irreprensibile, ma complessivamente intelligente.
In cui Faccini e soci capiscono ancora una volta di possedere le qualità per
poter badare a se stessi e, innanzi tutto, comprendono di dover necessariamente
aggrapparsi a quella quantità venuta meno nella prima mezz’ora di gioco. Senza
la quale qualsiasi formazione di quarta serie e, nello specifico, una squadra
come il Grottaglie, condannata dalle contingenze a inseguire la permanenza, non
potrebbe sopravvivere: è bene ricordarlo.