giovedì 29 aprile 2010
Fasano, è finita
mercoledì 28 aprile 2010
Quotazioni salvezza, sale il Foggia
martedì 27 aprile 2010
Taranto, caduta libera
lunedì 26 aprile 2010
Noicattaro, ultima chiamata: sciupata
sabato 24 aprile 2010
Barretta, il nuovo disimpegno annunciato
venerdì 23 aprile 2010
E Rossi paga il campo
giovedì 22 aprile 2010
Il caso-Langella, all'improvviso
martedì 20 aprile 2010
Barletta, derby e nuovi orizzonti
lunedì 19 aprile 2010
Noicattaro, rinnovata speranza
domenica 18 aprile 2010
Il Lecce e il minimo garantito
venerdì 16 aprile 2010
Il Taranto e la stampa scomoda
giovedì 15 aprile 2010
Bari, giorni di apprensione
martedì 13 aprile 2010
Nardò, anche il campionato
lunedì 12 aprile 2010
Monopoli, la matematica sfugge ancora
domenica 11 aprile 2010
Gallipoli, l'inizio della fine
sabato 10 aprile 2010
Taranto, ultima chance
venerdì 9 aprile 2010
Foggia, un punto invece di tre
giovedì 8 aprile 2010
Il derby di Di Michele
domenica 4 aprile 2010
Noicattaro, un punto che prolunga l'attesa
sabato 3 aprile 2010
Gallipoli, il peggio si avvicina
La prima esperienza di Ezio Rossi sulla panca del Gallipoli è traumatica. E lascia capire quanto lavoro il nuovo trainer abbia tra sè e la salvezza: sempre che il lavoro, da solo, basti. Uno a cinque davanti all'Albinoleffe: uno schiaffo, un insulto. Una minaccia: seria. Rossi rileva dal traghettatore Di Pasquale la squadra che fu di Giannini, ma che di quell'espressione calcistica sembra aver ormai smarrito dimensione e struttura, identità e certezze. Sempre peggio: perchè la crudezza dei risultati abbruttiscono il morale della truppa. E perchè, ovviamente, il vortice sta risucchiando velocemente quel Gallipoli che, neppure due mesi fa, si considerava abbastanza protetto dai pericoli di percorso. E invece no. Invece, Mounard e soci stanno affogando nella sofferenze societarie e in quello stato d'impasse che tuto travolge e tutto sconvolge. Il problema è serio: è nella testa, più che tra i piedi. Chi scende in campo non crede più a chi lo governa e, probabilmente, neppure nelle sue stesse possibilità. Il crollo, anche psicologico, è verticale. E, alle spalle, c'è solo la Salernitana, da ieri. A Rossi la gente chiede adesso una soluzione: che il coach dovrà trovare in fretta, peraltro. Ma è lecito dubitare: il gap, ora, è anche tecnico, ma non è quello l'ostacolo più fastidioso. Molta parte di destino passerà attraverso la chiarificazione dei poteri al vertice del club. Qualcosa, probabilmente, si sta muovendo: ma è necessario fare presto. Molto presto. E non è neppure detto che sia sufficiente. Anzi, è già maledettamente tardi.