sabato 16 giugno 2012

Semeraro, parole chiare. O una difesa efficace

Ogni promessa è una promessa. E la decisione della famiglia Semeraro era una promessa. Da un anno. Patron Giovanni sancisce la fine del rapporto tra il suo clan e il Lecce. Chiudendo idealmente, prima di qualsiasi sviluppo prossimo ed eventuale, una storia di diciotto anni, calcisticamente molto impegnativa e, comunque, sufficientemente longeva per mettere in fila parecchie gioie (i diversi campionati di A) e discreti dolori (le retrocessioni, anche in terza serie, e l'ingresso - dalla porta principale - nell'inferno del calcioscommesse). Una storia racchiusa tra l'epoca-Iurlano e il buio del domani. L'impegno, sembra, finirà ad un'altra famiglia, quella dei Tesoro, affacciatisi sul pallone giallorosso già in inverno. Sempre che la serie B non venga requisita dalla giustizia sportiva. Perchè i Tesoro, l'hanno fatto capire chiaramente, dalla C non hanno neppure l'intenzione di ripartire. Altrimenti, a condanna consumata (e non è un'ipotesi da scartare, niente affatto), il titolo finirà direttamente a Palazzo di Città, in attesa di eventi. Ovvero, di imprenditori veramente interessati, ancorchè coraggiosi. In tempi di crisi, è la soluzione più ovvia, più gettonata. A qualsiasi latitudine. Non c'è, al momento, una terza strada. Come, ad esempio, quella dell'autogestione, soluzione ibrida che, negli ultimi mesi, ha lasciato il club nelle mani di professionisti del settore, comunque sostenuti dai capitali della proprietà. Cioè, di Semeraro. L'incubo della seconda retrocessione di fila, dunque, è il punto nodale della questione. In cui l'intervento della società (proprio in questo momento e proprio con queste considerazioni) sembra persino una minaccia: se non al sistema calcio, ai suoi equilibri. Se la giustizia sportiva azzera il Lecce, il Lecce diventa un altro problema per il calcio nazionale: più o meno, può suonare così. Forse forziamo le intenzioni reali e i termini del discorso. O, forse, neppure tanto. E, probabilmente, sottovalutiamo l'indipendenza di chi, tra un po', andrà a decidere su una vicenda che rischia di modificare la geografia dei campionati. Però, vista così, quest'operazione targata Semeraro potrebbe persino puntare a far fruttare qualcosa, in sede di giudizio. Chissà. E poi, quando è necessario difendersi, servono forza, ostinazione e, talvolta, pure idee.

Qualche ora dopo, la smentita dei Tesoro: che rileverebbero il Lecce anche in terza serie. Bene. Ma Semeraro, che afferma il contrario, lo sa?