venerdì 19 agosto 2011

Nardò, ripartenza a fari spenti

Playoff senza grande appeal e, soprattutto, senza troppa storia. Quasi un’appendice stanca ad un campionato anonimo per molto tempo e davvero stuzzicante solo per poche settimane. E, forse, un’occasione non sfruttata sino in fondo. Con convinzione, cioè. Ma, comunque, anche un gioco troppo grande per coltivare esagerate amarezze. Andò così, a maggio. Adesso, il Nardò riparte da un’identità diversa. Nuovo allenatore (Alessandro Longo, un ritorno, per Enzo Maiuri), organico leggermente rivisitato. Che coltivano ambizioni un po’ frenate dai disguidi societari dell’estate e dall’esigenza di rispettare i programmi, legati alla quadratura del bilancio. L’obiettivo, come si dice in casi come questo, è sopravvivere con onore, ripromettendosi di non soffrire mai: parole del presidente Russo, dopo aver resistito agli assalti dell’avvocato De Vitis, pretendente alla poltrona principale del club. Certo, vivacchiare non piacerà particolarmente ad una tifoseria affamata come quella granata, ma l’attualità consiglia di non lamentarsi troppo. E poi, al di là di qualche rivistazione operata in organico, le energie a disposizione del nuovo coach non sembrano affatto male. Chiedere di più, del resto, non si può. Anche perchè, probabilmente, non conviene. Non ora. Con la concorrenza inserita nel girone (Gaeta, Martina, Casertana, Turris, Ischia, lo stesso Brindisi), è preferibile assistere senza compromettersi troppo. E vedere come va a finire. Per organizzarsi seriamente c’è tempo, malgrado tutto.