mercoledì 17 agosto 2011

Tra contestazione e indifferenza

Non dubitavamo sulle intenzioni reali di Ciracì. Tanto da scriverlo, a maggio. Il presidente avrebbe davvero voluto abbandonare il Grottaglie. La storia recente ci dice, però, che non l’ha fatto. Neppure questa volta. Malgrado un’opportunità si sia aperta, ad un certo punto: con la proposta dell’ex vicepresidente del Martina (e martinese) Maurizio Notaristefani, sostenuto da Peppe Chiaradia, diesse che ha appena lascato il club della Val d’Itria. Proposta ritenuta incongrua (settantamila euro, pare) e, quindi, meno conveniente dell’alternativa: cioè, continuare a far calcio con l’Ars et Labor, a fronte di una programmazione economicamente stretta. E di un malcontento che sembra rianimare la tifoseria. Conti nelle tasche altrui non ne facciamo: sarebbe troppo comodo. Di certo, però, l’offerta della cordata martinese ci è sembrata leggerina, se è vero – come afferma il patron – che non esiste una situazione debitoria da saldare. E, di contro, non sappiamo se, a queste condizioni, la prosecuzione del discorso possa seriamente alleggerire la posizione (anche e soprattutto finanziariamente parlando) di Ciracì: che, comunque, dovrà assicurare al club il necessario per sostentarsi sino ad una nuova alternativa. La stagione, però, si è già inaugurata stancamente. Il materiale umano a disposizione di Enzo Pizzonia, trainer di fiducia riconfermato a metà estate, è quello che è: brulicante di gioventù e senza eccessiva qualità. La Coppa Italia che sta partendo (il Grottaglie, domenica, affronterà proprio il Martina sull’erba di casa) saprà ovviamente offrirci qualche dettaglio in più. Anche al di fuori del rettangolo di gioco. Sugli spalti, se non altro, avvertiremo l’atmosfera che società e squadra si preparano a respirare, da qui in poi. E i segnali che arrivano non sono affatto incoraggianti. Contestazione o, peggio, indifferenza: si sta disegnando un’annata calcistica ancora più difficile di quella appena trascorsa.