martedì 6 luglio 2010

Gallipoli, ritorno al passato

Tutto azzerato. Bastano pochi mesi per cancellare anni impetuosi. Il Gallipoli retrocesso e fallito torna da dove era arrivato. Nella migliore delle ipotesi. Riparte dall’Eccellenza: o, almeno, così sembra. O, male che vada, dalla Promozione. Da quei quartieri sommersi nei quali ha navigato un paio di decenni lunghi e bui, prima della scommessa (vinta) da Barba. E’ un ritorno al passato. A quel limbo in cui il calcio di quest’angolo di Jonio potrà rintanarsi pensando al sapore dolce dei ricordi e del professionismo perso troppo in fretta, universo esagerato per le potenzialità effettive della città. Che, adesso, prova a riavvicinarsi al pallone. Faticosamente. L’augurio è che, ora, la storia recente non obblighi (o non spinga) la società che verrà a recuperare il tempo perduto con la leggerezza e la foga cieca che portano inesorabilmente al fallimento degli obiettivi. E la tifoseria a riscaldarsi alla prime difficoltà. Quel che è andato, è andato. E il blasone, ormai, non conta più tanto. Velocizzare i tempi di risalita senza un progetto dotato di fondamenta non servirà. Anzi, prima o poi il conto da pagare diventerà troppo oneroso. Riorganizzarsi con lucidità e saldezza, invece, converrà di più. E’ questa l’unica strada percorribile. Anche se largamente impopolare.