domenica 11 luglio 2010

Le scelte, la simpatia, il senso

La scelta ha un senso. E rientra in quella serie di operazioni nate per catturare simpatia. La simpatia della piazza, innanzi tutto. E che, per questo, vanno salutate come meritano: con rispetto. La scelta è il cambio di denominazione sociale: da Taranto Sport ad A.S. Taranto. Ovvero, l’antico che sostituisce il nuovo. La tradizione che soppianta le esigenze della contemporaneità e le disavventure di un vecchio fallimento. Chiaro: il vecchio timbro non presuppone sconvolgimenti storici, dal punto di vista squisitamente pratico. Ma certe idee incontrano la soddisfazione della gente. Cioè dei clienti dell’universo calcio. Altrettanto evidente, poi, che le opinioni della tifoseria continueranno a ruotare attorno ai fatti. E ai risultati. Ecco, i risultati. Il primo, in riva ai due Mari, è già arrivato. Anche se se ne saranno accorti in pochi. Il Taranto è iscritto al prossimo campionato: non è poco, di questi tempi. Basta guardarsi attorno, per capire: e chiedere in giro. A Foggia, Manfredonia, Gallipoli e Monopoli, giusto per rimanere dentro i confini regionali. E, di questo, va dato atto alla presidenza D’Addario. Che, intanto, sembra aver capito gli errori di mesi addietro. Inaugurando, così, un nuovo capitolo. Meno spazio a contratti lunghi e lunghissimi, minore attrazione per i cognomi famosi e più fiducia verso chi non possiede pedigrée, ma ha fame. La campagna di rafforzamento (la prima parte, almeno: quella degli scorsi giorni) ha portato sullo Jonio giocatori forse anche sconosciuti a tanti, ma presumibilmente abbastanza motivati. La strada, questa strada - al di là dei risultati che poi appalteranno le opinioni - ci sembra corretta. E pure lei rientra in quella serie di operazioni nate per catturare simpatia. Anche se, dopo un primo e fugace sguardo, non sembrerebbe. Ma, appunto, sarebbe sufficiente guardarsi attorno, per comprendere. L’augurio è che la città che tifa sappia cogliere il senso. Eppure, capire non è troppo difficile. Basta volerlo.