mercoledì 29 giugno 2011

Brindisi, è contdown

Contdown. Sta per sgretolarsi anche l’immagine del Brindisi. La società, invece, è trapassata già da tempo. Non esiste soluzione: il diritto di cittadinanza alla C2 è inesigibile. Non esistono compratori. Compratori veri: australiani o brindisini che siano. La gestione-Pupino è l’ultima. Le voci raccolte sin qui valgono per quel che sono: niente. La piazza le ha inseguite per un paio di mesi, accorgendosi dell’infondatezza o della labilità delle parole. Risvegliandosi assai presto dall’eccesso di ottimismo. I debiti cospicui accentuano la scarsa appetibilità del club. La radiazione dai ranghi federali è, oggettivamente, l’unica alternativa logica. I precedenti, peraltro, confermano: in riva all’Adriatico, una situazione come questa è stata vissuta già due volte: con risultati nefasti. Finirà come previsto: a campionato (scorso) già in corso. Certi segnali, certi cognomi e certi avvenimenti vanno decodificati, tradotti. Operazione che, talvolta, riesce con facilità infinita. L’amministrazione comunale, negli ultimi tempi, si è pure attivata, arrivando a sedersi di fronte alle autorità del Palazzo. E pianificando la creazione di un nuovo soggetto calcistico, quindi la collocazione del pallone brindisino nella prossima serie D. Se ne parlerà ancora, ma invitiamo a non crederci. Oggi, non esistono i presupposti per un’eventualità del genere. Punto. E crediamo che nulla cambierà, da qui ad agosto. L’Eccellenza sembra una destinazione più credibile: ma niente affatto scontata. Servirà, piuttosto, lavorare attorno questa possibilità. Chi può, ci provi.