martedì 26 luglio 2011

Andria, Innocenti nel motore

Il Taranto si quadra. Il Barletta si rinforza. Il Foggia si rinnova. E l’Andria decide che è il momento di imparare a guardare più in alto. Con circospezione. E prudenza. Ma aggrappandosi a qualche idea più chiara. Innocenti, il nuovo artigliere che – ultimamente - sembra aver trovato molti estimatori in Puglia, è una di queste. Acquisto che, da solo, non basta a modificare il destino di una squadra e che, però, sottintende un programma più ambizioso. Non fosse altro per allontanare l’idea di un’altra stagione convissuta con le sofferenze. L’organico a disposizione del nuovo condottiero (Giuseppe Di Meo, considerato un emergente) non autorizza, oggettivamente, a sognare troppo. Eppure, il campionato di terza serie riesce anche a soddisfare le esigenze di quelle realtà che si affacciano alla competizione con un assetto robusto e, quindi, affidabile. La campagna di rafforzamento del club, Innocenti a parte, si poggia in sintesi sui contratti stipulati con gente affamata, che arriva dalla D (Tartaglia, Mucciante, De Giorgi, Meccariello), in cerca di riscatto (La Rosa, Cipriani) o di visibilità (Contessa, Manco, Arini). A fronte di partenze importanti (Sibilano, oltre a Di Bari). Parlerà il campo: ma, intanto, l’Andria potrebbe aver rinsaldato il suo rapporto con la C1. Operazione che, del resto, era l’obiettivo principale (e dichiarato) della società. Di sicuro, tuttavia, le rappresentanti di casa nostra (Andria compresa) appaiono interamente calate nel ruolo, che poi è complessivamente di rilievo. Non è un dettaglio trascurabile, con la recessione che stritola il pallone, soprattutto quello di provincia. E malgrado i desideri più intimi necessitino di cure puntuali, faticose e costose: che, in questo momento, si possono solo prevedere. Poi, sarà quel che sarà, tra fantasia e quotidianità. Mentre già galleggia una domanda: e se il campionato cominciasse a parlare un po’ più pugliese?