mercoledì 27 luglio 2011

Taranto, deferimento inatteso

La giustizia sportiva è sempre più misteriosa: nei meccanismi, nelle intenzioni. Molto più che un tempo. Negli anni non ha semplificato le procedure: anzi, le ha intorbidite. La natura particolare della sua stessa struttura, certo, non aiuta: basti pensare che i margini di movimento sono ristretti, il regolare svolgimento dei campionati richiede urgenza e che il potere contrattuale della procura calcistica non può competere con quello della giustizia ordinaria. Secondo la quale, peraltro, l’accusa deve dimostrare il dolo. Mentre, per la magistratura del pallone, è l’accusato che deve dimostrare la propria innocenza. Eppure, qualcosa ci sfugge. Forse perchè non siamo giuristi e cerchiamo di ragionare sul binario della logica. Prendete l’ultimo caso del calcioscommesse: assieme ad altre società, coinvolte per davvero, è stato deferito dal procuratore federale Palazzi anche il Taranto. Non per responsabilità oggettiva, ma presunta. La società di via Martellotta, appena sfiorata dal problema, non è stata neppure formalmente indagata. E nessun tesserato del club jonico è stato ascoltato in sede di indagini. Eppure rischia qualcosa, ipoteticamente. Il delitto si è consumato in una domenica di marzo, nel mezzo del campionato appena trascorso. E il reato è aver vinto (tre a uno) allo Iacovone sul Benevento. In coda, cioè, ad una gara che altri avrebbero cercato di taroccare o che avrebbero gradito fosse taroccata: non per un tornaconto sportivo, ma per mero guadagno personale. Di sicuro, neppure la combine è certificata. Probabilmente, non si è neppure configurata. Ma la giustizia sportiva pretende un colpevole anche in mancanza di una colpa. Qualcosa non quadra, al di là dei cavilli giuridici. Che spaventano più dei fatti: come non ricordare ad esempio, il caso Potemza-Salernitana (dove paga chi vende, ma si salva chi compra)? Senza addebiti diretti, però, il Taranto è costretto a difendersi. Anche se il presidente di Lega Macalli invita a non disperare. Comunque vada, con il campionato in imminente partenza, questo è un fastidio che la squadra e la città avrebbero voluto giustamente evitare.