mercoledì 17 luglio 2013

Il Bari ai Matarrese, ancora

Montemurro e il suo gruppo rimangono dietro la porta. Lontano dal Bari. Non ci sarà avvicendamento societario. Non ora, almeno. La storia, in realtà, si ripete. Il club di via Torrebella rimane saldamente tra le mani della famiglia Matarrese. Rinnovando la sensazione dei più pessimisti e dei più maligni: il presidente, padrone del pallone in riva all'Adriatico da più di trentacinque anni, non si è mai totalmente convinto ad abbandonare la poltrona. Anche se soluzioni diverse, dopo tutto, si sono succedute: senza privarsi, peraltro, dell'acre contorno della polemica. Nuova Grigliati Meridionali (Montemurro, appunto) e Sideralba (Rapulino) come la Meleam di qualche mese fa: vicini al traguardo e, poi, irrimediabilmente confinati al rancore. Dopo una dual diligence estenuante, incontri e confronti controversi, parole piccate ed incrociate, promesse di definizione imminente e ciclici allontanamenti. Sì, perchè l'operazione, ad un certo punto, sembrava correttamente avviata. Per poi impantanarsi in troppe paludi. Ultimamente, poi, la stampa e la gente che tifa e che sperava aveva capito qualcosa: ancora troppi problemi, ancora troppa distanza. Del resto, nel frattempo, i Matarrese avevano rinnovato il contratto di Angelozzi, il loro punto di riferimento sul mercato: un segnale abbastanza netto. E Angelozzi aveva praticamente chiuso con il nuovo allenatore (Gautieri, ex Lanciano: Torrente aveva già salutato per raggiungere Cremona): un altro messaggio chiaro. Il colloquio tra le parti, oltre tutto, si era interrotto bruscamente. E, quindi, si era riallacciato: per poche ore, però. Quanto basta per incendiare, questa volta definitivamente, gli animi. Per scatenare lo scambio di accuse. E per sollevare le emozioni di Montemurro e Rapulino: che, adesso, pretendono un pubblico confronto. Che spieghi alla città la verità. Tutta la verità. Ottima idea: ci incuriosirebbe capire qual è o quali sono i tremendi dettagli che, nel passato, hanno spaventato e, ancora oggi, continuano ad intimorire i potenziali compratori. Tutti i potenziali compratori. E, magari, anche le eventuali, sotterranee e inenarrabili richieste dell'attuale proprietà. Oppure, infine, in quale anfratto delle trattative hanno albergato il bluff e le indecisioni dei gruppi che, negli ultimi anni, si sono avvicinati al Bari. Sempre che di bluff ed indecisioni si sia realmente trattato. Questo la sequenza interminabile degli irritati comunicati stampa e delle dichiarazioni stizzite non ce lo hanno ancora detto.