Ecco il Barletta: è Coppa
Italia, certo, e le impressioni si inchinano alla limitata attendibilità del
periodo (il campionato parte tra sei giorni e, per il momento, si valuta
ancora) e alle modalità del test (impegno necessariamente ridotto, avversario
di una categoria inferiore). Ma qualcosa emerge pure: la squadra è ancora un
po’ spenta, pesante. Pressa poco e rincorre meno. Qualche supponenza
individuale intensifica il quoziente di difficoltà e il piede di Allegretti (da
lui passa gran parte della manovra) e la duttilità di Cane (un esterno che si
trova sempre dove deve) non bastano a sbarrare le difficoltà di percorso. A
Martina, ieri, la formazione di Orlandi lascia fare per tutto il primo tempo.
Riscattandosi parzialmente solo nella ripresa, quando trova il pareggio (in
apertura) e, infine, sorpassa (il sigillo del due a uno, che permette di
giocarsi la qualificazione a Melfi al prossimo appuntamento, arriva nei minuti
di recupero). Gli jonici, in sostanza, tengono discretamente il campo per tre
quarti di match. E, dopo venticinque minuti di calcio senza padroni, dilatano
il proprio volume di gioco, legittimando la superiorità con il vantaggio
(Belleri è una delle tantissime novità e si presenta bene). Il collettivo di
Bocchini, tra parentesi, spende di più e soddisfa sotto il profilo
dell’organizzazione, pur dimenticando di nascondere certi limiti tecnici
evidenti, sia dietro che più avanti (molti errori dei singoli, per capirci). Lo
score finale, per intenderci, è
bugiardo: per quel che vale, ovviamente. Ma, tornando al Barletta, la
condizione ottimale appare ancora distante. Picci, dato per titolare sino a
pochi momenti dallo start, si
accomoda in tribuna e, perciò, davanti si vede Lamantia, assistito da Cicerelli
e Prutsch, che lavora di quantità. Nelle retrovie, Di Bella è talvolta
sbrigativo e impreciso. Branzani entra soltanto a partita ormai matura. Complessivamente, ci saremmo aspettati di meglio: il
3-4-3 (5-3-2 in
fase di non possesso) difetta in freschezza e, dunque,
appare prevedibile. Elementi, questi, da verificare più avanti: anche e
soprattutto a contatto con le altre forze del campionato che sta per partire. Giusto
per sapere quale ruolo potrà assumere il Barletta da qui in poi.