giovedì 3 giugno 2010

Andria, è ancora C1

Si salva anche l’Andria. Il suo percorso nei playout, però, è meno avventuroso di quello del Foggia. La permanenza arriva naturalmente, quasi con agio. Pareggio a Giulianova, vittoria in casa. Basta il sigillo di Sy. Anzi, il sigillo è superfluo, perché un pareggio sarebbe già abbondante. Il responso è esatto. E rende giustizia alla realtà del campionato: quest’Andria, in fondo, merita la terza serie. Malgrado un torneo controverso. Dove cali di concentrazione e picchi di tensione hanno compromesso il traguardo in prima battuta. Ma dove, anche, il lavoro di Papagni sembra infine aver vinto le difficoltà, i dubbi, le ansie. Il tecnico di Bisceglie scrive una nuova pagina felice del suo diario personale. Fissando le basi per un nuovo progetto, quello che partirà in estate. Del resto, il coach è uno dei pochi (no, dei pochissimi) che, ad Andria, ha sempre raggiunto gli obiettivi. Nella prima esperienza e pure nella seconda. E, per questo, gode del massimo rispetto e della completa fiducia dell’ambiente. Tanto da poter chiedere, nell’immediato futuro, ampio margine di manovra. La società, peraltro, sembra sufficientemente forte. E sussistono tutti i dettagli per poter programmare seriamente. E per non soffrire più, innanzi tutto.