giovedì 18 aprile 2013

Il Barletta ritrova il sorriso

Un punto quando càpita: è la realtà di chi soffre. Come il Barletta: per cui, ultimamente, il campionato non è cambiato affatto. Nessuna novità sostanziale. E non troppi argomenti da vantare. La formazione di Orlandi, malgrado qualche recente segnale di compattamento (ma, facendo i conti, poco suffragato dai risultati) era ancora sul fondo della classifica, a contendersi la penultima (e la terz'ultima piazza) con Sorrento e Carrarese, compagne di viaggio ormai inseparabili. Poi, all'improvviso (o, magari, no), il successo - persino rumoroso, robusto - sul Prato, proprio domenica scorsa (tre a zero): in coda ad una prestazione assai più tonica delle precedenti e ad una gara affrontata dai toscani - va detto - in piena emergenza. Quanto basta per riaccendere il sorriso e per recuperare posizioni e morale. Il tecnico rimescola lo scacchiere di partenza, come fa abbastanza spesso e anche giustamente (gli uomini sono quelli: eppure, occorre trovare soluzioni spendibili sul momento), ma appare molto più incisiva la concretezza recuperata nell'ultimo mese da una squadra che non abbaglia, ma che adesso, almeno, perde poco (una sola volta, da quando è in panca Orlandi, cioè da cinque giornate). Inventandosi, così, un finale di stagione più credibile: perchè non sempre ci si può affidare alle sventure e allo spirito autolesionistico delle concorrenti (il Sorrento affoga impunemente, riuscendo a sbagliare tutto e anche di più). Ad un punto del cammino in cui nemmeno la più ottusa delle squadre può permettersi di continuare a nascondersi dietro il paravento dell'inesperienza o dell'ingenuità.