martedì 23 aprile 2013

Il Lecce tiene il passo

Il Lecce bussa (sconfitto il Feralpisalò), il Trapani risponde (uno a zero sul San Marino, nella Repubblica). Il vantaggio dei siciliani (due punti) resta, dunque, invariato: ma il campionato di terza serie si accorcia di un'altra settimana. Ormai è battaglia dichiarata, punto su punto: come nelle previsioni. Ed è guerra fondata sullo sfruttamento degli episodi, delle risorse fisiche, atletiche e nervose. E finirà, sembra di capire, all'ultimo minuto dell'ultimo match (ne rimangono tre). Intanto, la formazione di Toma sembra imporsi con facilità, come sembrano testimoniare i tre gol inflitti ai bresciani: ma occorre attendere una grave indecisione dell'avversario, per sbloccare lo score. E affidarsi ad una prestazione di sostanza, che limita qualche disfunzione. Eppure, il successo non entra mai nell'elenco degli argomenti in discussione: soprattutto quando Falco - parole del tecnico - si allarga, evolvendo la manovra. La squadra, tuttavia, rafforza la propria impermeabilità: che non è cosa da poco, a questo punto del cammino. La porta del Lecce, cioè, è inviolata da cinque partite: dato da accarezzare con cura per tentare l'assalto finale alla prima piazza, che consente l'accesso diretto alla B. Traguardo niente affatto scontato per i siciliani, che domenica si affacciano sul campo dell'Albinoleffe, complesso che attraversa un periodo di piena salute. E tutto da guadagnare per Giacomazzi e compagni, che rendono visita alla terza forza del torneo, il Sudtirol. E che, giorno dopo giorno, stanno imparando a calcolare il rischio del logorio psicologico e il peso dell'ansia. Di cui si accorgeva, già sette giorni fa, lo stesso Toma: lamentando la condizione di inseguitore, malgrado la media di due punti e mezzo fatturati in ogni gara. E la sua condanna: quella di dover recuperare il terreno perso ai tempi della precedente gestione tecnica. Omettendo, però, il concetto essenziale, ovvero le difficoltà patite, praticamente a metà campionato, da Franco Lerda: senze le quali, ovviamente, Toma non avrebbe abbandonato la panca della Berretti e non si sarebbe ritrovato a condurre la rincorsa.