lunedì 8 settembre 2014

Il Martina illude, la difesa non regge

L’esuberanza, il sacrificio, il podismo. Quella manovra più diretta, coraggiosa, a tratti irruenta e irriverente. Il Martina gioca di più della Salernitana, vagamente timida, per un tempo (il primo) e per la prima metà della ripresa. E, ad un certo punto, si ritrova davanti per gli effetti di una magia di Pellecchia, sistemato nel 4-2-4 come seconda punta, con poco più di un quarto di match da gestire e salvaguardare. Ma la qualità dei campani stipata in panchina si aggiunge a quella già sistemata sul campo: la reazione della formazione di Menichini è possente, autoritaria. Lo schiaffo ricevuto, probabilmente, si rivela particolarmente salutare. E l’assetto difensivo pensato da Ciullo (scelte obbligate, sia chiaro), sin lì sufficiente per l’incapacità dell’avversario di verticalizzare o affondare, si squaglia sotto il peso di una pressione chirurgica. In pochi minuti, la Salernitana si prende il campo, acquista in densità e denuda i difetti del Martina, costringendolo all’affanno, stringendolo e assediandolo. Negro, entrato per garantire anche alla sua squadra un 4-2-4 affidabile e incisivo, cambia il corso del gioco e apre un nuovo capitolo. De Giorgi, a destra, va in difficoltà, commette fallo e lascia la squadra in dieci. Immediatamente dopo, a sinistra, Tomi è costretto a offrire ai granata il penalty della svolta, trasformato da Calil. In mezzo al reparto di presidio, il giovane Samnick ammette di non poter coordinare strategie e dinamiche. La Salernitana sa, invece, che adesso può vincere e accelera ancora: fallisce almeno tre occasioni da gol e, un minuto prima del novantesimo, intasca i tre punti. Riscattando quella partenza un po’ anonima: intrisa di giropalla, ma cieca. E confinando il Martina in fondo alla classifica, da solo. E anche un po’ irritato. Ma consapevole dell’esigenza di dover velocemente integrare alcuni tasselli contrattualizzati recentemente: primo tra tutti, il centrale Fabiano, che il tecnico vorrebbe utilizzare stabilmente dietro. La terza serie accoglie formazioni di caratura notevole, soprattutto in fase di possesso: la Salernitana è un esempio, non un’eccezione. Occorrerà tutelarsi.