venerdì 4 marzo 2011

Taranto, vittoria quasi epocale

Quasi epocale: il Taranto vince lontano da casa. Non accadeva da mesi lunghi e anche un po’ duri. Infarciti di fastidi diffusi e, talvolta, di polemiche nascoste con arte e mestiere. Vince a Lucca, in un match niente affatto facile: soffermarsi sul ruolino di marcia toscano degli ultimi tempi per capire. Vince a Lucca graffiando in apertura (segna ancora Sy, rinforzo di gennaio evidentemente utile) e conservando senza affanni la priorità acquisita. Corredandosi, finalmente, di personalità. E di continuità, all’interno degli stessi novanta minuti: quella continuità che, in altre occasioni, era costata diversi risultati. E, soprattutto, mostrando attributi: era ora. Vince, il Taranto: cercando il risultato, sin dall’avvvio. Credendoci: e non solo davanti a taccuini e microfoni. Del resto, il successo navigava nell’aria, nei giorni precedenti. Tecnico e giocatori avevano rischiato il pronostico, dichiarandosi apertamente: preveggenza premiata. Vince, il Taranto: con un po’ di coraggio, di carattere e anche qualcosa in più, anche sotto il profilo squisitamente calcistico. Valorizzando la precedente vittoria ottenuta (con qualche ombra, lo ripetiamo) sul Pisa e legittimando quella lievitazione graduale comunque emersa a febbraio. La più suffragata delle correnti di pensiero concede molti meriti a Dionigi, un tecnico sin qui più o meno sommessamente criticato (anche su queste colonne) che – si dice – ha lentamente modificato (e, quindi, plasmato) l’organico. Non fatichiamo a crederci. E ad accodarci: quando è giusto, è giusto. Senza, per questo, guadagnare distanza da certe valutazioni del recente passato: che andavano scritte. Con due vittorie di fila, però, il Taranto ha solo rafforzato la quinta piazza e, magari, preparato l’assalto alla quarta: l’Atletico Roma, peraltro, sembra franare. E per guadagnare altri titoli effervescenti è obbligatorio confermarsi: il concetto è implicito. Attenderemo altre prestazioni convincenti: che Giorgino e compagni, già diverse volte, hanno dimenticato di allegare alle mail di fiducia inviate al campionato dopo un successo beneagurante. Ancora: se Dionigi si gode il suo momento, è giusto dividere i meriti con la società, che ha consentito materialmente al suo allenatore di migliorare il telaio precedente. Facciamo anche questo: pur custodendo la convinzione che, a questo organico, continua a mancare un centrocampista di qualità (sì, siamo testardi). Ma ammettendo che, dalla seconda fase di mercato, è uscito un Taranto più fluido. Condizione che fa felice la tifoseria, rinfrancata e nuovamente sognatrice: tanto da alimentare, in settimana, la seconda sessione della campagna abbonamenti. Ci vuole poco per infiammare la piazza.