venerdì 17 luglio 2009

Noicattaro, tempo di lacrime e sangue

Alla fine, per il Noicattaro, è meglio così. E’ meglio che il club sia rimasto sotto la protezone di Tatò. E che, dunque, il titolo non sia slittato a Molfetta, dove Canonico (che avrebbe dovuto acquisire le quote societarie, almeno quelle di maggioranza: ma poi l’accordo è saltato, anche sulla scia della polemica) si sarebbe comunque sistemato. E dove, peralto, è approdato a bordo del Liberty Bari, universo alla ricerca infinita di una sistemazione conveniente. Meglio così, davvero: a Noicattaro, cioè, rimane la C2. Con quali prospettive, però, è un altro discorso. Tatò, del resto, ha chiarito immediatamente: resta, ma con programmi di basso profilo. Giovani, tanti giovani. E tanta fiducia. Nella salvezza, se dovesse arrivare. Coach Sciannimanico, intanto, si è accordato col Barletta. Menolascina si è accordato con il Terlizzi. E Lucioni è rientrato alla Ternana. E così, adesso, a sorvegliare i giovani del Noicattaro ci sarà l’esperto Angelo Carella, che si riavvicina al professionismo del pallone. Inutile fare finta di niente: si sta disegnando un campionato di lacrime e sangue. Di sofferenza pura. Sempre che non cambi qualcosa: ipotesi, tuttavia, molto più che improbabile. Il Noicattaro, però, esiste ancora. E questo dovrà bastare. Purchè il pubblico recepisca il concetto. Dopo aver anche osteggiato un progetto molto più confortante, appena pochi mesi addietro. E sì: lacrime e sangue. Si riparte presto. E speriamo bene.