lunedì 27 agosto 2012

Grottaglie, sorrisi di Coppa

L'importanza della Coppa Italia è un valore relativo. Ma, nella competizione, il Grottaglie procede, sbarcando al terzo turno. Ai rigori, immediatamente dopo aver ribaltato il doppio passivo: due particolari che lascerebbero credere a un profilo caratteriale già abbastanza delineato. Prima che il campionato si annunci, la formazione affidata a Marcello Casu (ex Gaeta) elimina prima le seconde linee del Taranto (compito facile, obiettivamente) e, successivamente, il Sambiase: che, nel proprio girone (quello siculocalabrese), punta ad una stagione discreta. Da domenica, però, è un'altra storia. Densa di punti interrogativi. La nuova società (un pool di sostenitori che hanno rimpiazzato il dimissionario Ciracì, delegando l'antico segretario D'Amicis sullo scanno di presidenza) dispone dichiaratamente di un budget limitato (meno di duecentomila euro) e deve pensare al bilancio, prima che alle ambizioni. La gestione della quotidianità, cioè, dovrà definirsi virtuosa. Si prospetta, allora, un altro torneo scolpito dal sacrificio. Al qualie i tanti  riconfermati della vecchia gestione (Laghezza, Pinto, Lenti, Mitrotti, Salvestroni, Luzzi) sono ormai abituati: due salvezze di seguito ottenute ai playout temprano. Attorno, poi, si coagulerà qualche vecchia conoscenza, pedina di ritorno (Pastano, Pirone, Camassa, Radicchio, Formuso) e altra varia gioventù. Il mercato, del resto, non può assicurare l'impossibile: è arrivato e arriverà chi contiene le pretese o chi non ha trovato una collocazione più conveniente. Nessuna discontinuità con il passato, dunque. Può significare debolezza, ma anche garanzia di riuscita. Anche se i miracoli non sono una concessione eterna.