venerdì 17 maggio 2013

Monopoli, va benissimo così

L'eliminazione dai playoff, già in semifinale, non può sottrarre al Monopoli la certezza di aver interpretato una stagione assolutamente densa di significati e di soddisfazioni. E, se la sconfitta nel match duro e animato di Matera (troppi espulsi, saltano sùbito equilibri e coordinate di una sfida che si annuncia particolarmente appetitosa) semina un po' di dubbi in parte della tifoseria adriatica, è giusto aggiungere che questa squadra, questo staff tecnico e questa dirigenza hanno saputo traghettare il campionato esattamente dove il Monopoli meritava di veleggiare. Tenendo conto, ovviamente, anche di un organico numericamente scarno, soprattutto ad un certo punto del percorso. E di una situazione finanziaria indebolitasi, a metà torneo, per il disimpegno di un finanziatore tra i più forti. Quelle erano le possibilità, questo è il risultato (positivo): per chiarire. Il quarto posto finale e la partecipazioni agli spareggi vanno, cioè, inquadrati nella maniera migliore. E premiano le diverse buone prestazioni di una squadra che, per lungo tempo, ha saputo contrastare con autorità i passo delle migliori: Ischia e Gladiator compresi. E regolarmente battuti, almeno una volta: quando i tre punti, peraltro, valevano ancora qualcosa per i leader del girone e anche per i casertani. E non a giochi già chiusi. Il tutto, va pure detto, al netto di qualche occasione pienamente fallita e opportunamente criticata, com'è giusto che sia (ricordiamo, su tutte, le trasferte di Nardò e di Grottaglie). Adesso, però, è quasi tempo di girare pagina. Di guardare oltre. Qualcosa, infatti, si muove. De Luca, per esempio, resterà in panchina, libero di proseguire un progetto tecnico che può tranquillamente ripartire da una base solida. Sarebbe a dire che il Monopoli non sarà costretto dall'esigenza di rivoluzionare l'assetto. Basterà modificare solo qualcosa: la lista degli under, per esempio. Ma anche quella degli attaccanti (ringiovanire potrebbe giovare: ma è certo che almeno due pedine cambieranno). In partica, si tratta di modellare. Non di revisionare o di resettare. Anche la società dovrebbe nutrirsi di energie nuove (questo sì, è necessario). E chissà che non arrivino buone notizie da Martina (Favia, in Valle d'Itria, ha chiuso il suo ciclo). Certi segnali si colgono: e poi, ripetutamente, dai vertici del club arrivano determinati messaggi che, però, vanno decodificati per bene. Si parla di un campionato, il prossimo, che il presidente Mastronardi e gli altri soci definiscono importante. Importante, ovviamente, non significa che si punterà a vincerlo: ma che il processo di crescita prosegue. Non ci saranno, però, investimenti pesanti: non con queste premesse. Monopoli, oggi, non può competere con Matera o altre piazze, dove esiste maggior liquidità. Occorrerà, allora, agire d'astuzia: puntare, cioè, sul gruppo che già esiste e che sembra oggettivamente affidabile e, sùbito dopo, su nomi spendibili, ma non eccesivamente onerosi. E su giovani dotati, possibilmente: anche se, in quinta serie, non scenderanno molti under di qualità. Quelli finiranno, male che vada, in C2: dove l'anno prossimo si battaglierà (e anche parecchio) per i primi nove posti che daranno diritto alla istituenda C unica. Proprio per questo, si renderà fondamentale allacciare rapporti proficui - e, magari, sinceri - con i club più blasonati. Per intenderci:  le prime scelte, l'abbiamo detto prima, approderanno ovviamente altrove, ma le quarte o le quinte non portano troppo lontano.