lunedì 27 maggio 2013

Nardò, salvezza e prospettive

Non esiste urgenza di vincere. Dopo il pari maturato nel match di andata (zero a zero in campo avverso), al Nardò è sufficiente lo stesso risultato, di fronte alla propria gente. La sfida playout con il Sant'Anonio Abate, atto secondo, è sostanza anteposta alla forma, ma pure sana gestione della palla e delle situazioni che gli uomini di Sgobba praticano sin dagli albori della gara. Certo, pur ragionando abbastanza (la manovra è complessivamente convincente), il trecinquedue approntato dal coach di Castellana non morde troppo, ma sa garantirsi pochi pericoli in fase di non possesso. E, comuqnue, il destino sembra ampiamente ingabbiato tra i piedi di Vetrugno e soci, più continui e più autoritari. Il tempo, intanto, passa. E, anche se l'intensità si stempera un po', il Nardò continua a tenere il risultato anche nella ripresa, quando i campani avanzano leggermente il proprio campo d'azione. Vero è pure che, talvolta, dietro si soffre un po', sotto il peso della disordinata pressione abatese. E che la partita, in certi frangenti, si arruffa, mentre la tensione galleggia. Ma è proprio il Toro che potrebbe chiudere il conto con largo anticipo (Corvino fallisce davanti a porta e portiere). Ed è, sùbito dopo, il Sant'Antonio a doversi sotanzialmente inchinare alla sopravvenuta inferiorità numerica. L'ultima tranche di gioco, allora, non concede sorprese: e, alla fine, in Salento si festeggia la permanenza. Al termine di una stagione che il Nardò ha saputo autolesionisticamente complicarsi in prossimità del rush finale. Quella stessa stagione che, come per magia, si rasserena sulla linea del traguardo: anche dalla prospettiva societaria. Il passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo gruppo di comando, infatti, sembra finalmente sancito: malgrado, probabilmente, alcuni dettagli da sistemare. Il nuovo ciclo che sta per aprirsi dovrebbe riconsegnare dignità al blasone del Nardò e motivazioni dimenticate. Assolutamente impensabili, se questa squadra, con tutti i suoi problemi trascinati per mesi, non avesse trovato in fondo al cammino la lucidità e la solidità necessarie per rinsaldarsi e per allontanare gli assalti dei dubbi e l'odore acre dell'Eccellenza: ad un certo punto molto più vicina di quanto potesse sembrare.