domenica 9 febbraio 2014

Due volti, tre punti

Il Bari trova il corazzato Siena, ma pesca il gol a match appena sorto (João Silva) e tutto si fa più facile. Se, contro la Reggina, sempre al San Nicola, era immediatamente inciampata nell’obbligo della rincorsa, questa volta la squadra di Alberti e Zavettieri può operare di rimessa e di astuzia, con metodo e calma. Certo, qualche pallone mal gestito comincia a schizzare qua e là: ma, quando imposta da dietro, arriva generalmente in fondo. Sciaudone e compagni guadagnano autostima e, a sinistra, sfondano regolarmente: I toscani, da quelle parti, soffrono abbastanza (niente pressing, niente copertura di palla) e difettano in intensità. Il Bari, poi, è più vivo anche nei contrasti. Importante è, magari, tutelarsi un attimo, quando serve: è con la palla tra i piedi che il Siena dà il meglio. Anche per questo, talvolta, la gente biancorossa deve lasciar fare. Prima dell’intervallo, comunque, Defendi s’inventa il guizzo del due a zero, che sembra mettere il risultato in discreta sicurezza. E, invece, no. L’avversario lievita sul profilo della quantità, della personalità e della convinzione. Gioca di più e, abbastanza presto, riduce lo scarto. Mentre il Bari, inversamente proporzionale, perde velocemente terreno e densità, chiudendosi con qualche impaccio e subendo l’iniziativa dell’organico di Beretta. Senza replicare. Alberti blinda la mediana (con Lugo prima e con Beltrame poi), il Siena si affida all’onda d’urto di quattro punte: ma la controindicazione sembra soprattutto qualla di un diverso approccio mentale alla fase finale del match. Ancora una volta, cioè, finisce per non convincere l’amministrazione della partita, proprio in prossimità del traguardo. Dettaglio di per sé grave (e assai lesivo, in passato): che, nel caso specifico, non comporta scompensi (il successo è salvo, malgrado tutto), ma che va pure - e definitivamente - analizzato con attenzione.