martedì 11 febbraio 2014

Monopoli, dietro front: De Luca resta

E, adesso, qualcuno non capirà. Meglio: già non sta capendo. Non sta decodificando e non riuscirà a tradurre con parole semplici l’esonero di Claudio De Luca, allontanato della panca del Monopoli in coda all’impronunciabile quattro a zero di Brindisi. Se è vero, come è vero (la notizia è del pomeriggio di oggi, proprio quando Sgobba, Sciannimanico e Renna, tre potenziali sostituti, attendevano un cenno definitivo dal club adriatico), che l’allenatore di Castellana si è ripreso l’incarico neppure ventiquattr’ore dopo la sentenza di condanna. Esatto: é come se non fosse accaduto nulla. Anche se qualcosa, evidentemente, è successo. E non parliamo della sotterranea sollevazione della squadra: che, di fatto, sembra non ci sia stata. Al di là di quanto si é detto e scritto. E’ accaduto qualcosa, per forza. Tipo: Vito Laruccia, dirigente con la maggior esposizione economica, potrebbe aver convinto i suoi partner a rivedere la situazione, mai pienamente condivisa da colui che rimane il presidente storico del sodalizio. Oppure: esistono dinamiche parallele al campo di gioco che pesano. E che non possono essere ignorate: di questi tempi, innanzi tutto. In cui le quote societarie possiedono diversi padroni. Oppure, dietro, c’è altro che ci sfugge. Intanto, la questione, per come si è evoluta, non piace e non piacerà ad una fetta della tifoseria, quella più calda e presente. E questo è un fatto. Che non ci vieta neppure di pensare alle polemiche che starebbero per strisciare in queste ore o in quelle immediatamente successive. Mentre viaggia, nella rete e nelle parole di strada, la sensazione di un autogol: piovuto nella serata di lunedì, all’epoca dell’esonero. O il martedì, il giorno della redenzione. Caduta un’ipotesi, resta sempre l’altra.