venerdì 6 luglio 2012

Barletta, il futuro è giovane

La pratica è corretta. E l'iscrizione è regolare. Il Barletta è ancora in terza serie, nonostante qualche apprensione masticata nella prima parte dell'estate. Pronto a ripartire, sull'onda della delusione di un mese e mezzo fa, quando i playoff sfuggirono sui titoli di coda del campionato. Dunque, sull'Adriatico, il calcio è salvo. Merito del presidente Tatò: prima dimissionario e poi convinto dall'ambiente a rivedere posizioni e rotta. Certo, i programmi si impoveriscono. E i costi diventano un capitolo da monitorare spesso. Qualche big del passato torneo ha già rescisso il contratto. Qualcun altro, magari, cambierà residenza tra poco. La società punterà su un organico sostanzialmente giovane, possibilmente affamato: e, infatti, dalla Reggina è appena arrivato Dell'Oglio, un '92. Il nuovo diesse, del resto, si chiama Peppino Pavone, che ha lasciato Foggia per operare come piace a lui: abituato com'è ad offrire a gente rampante la chance di esprimersi. Anche il tecnico, annunciato ufficialmente da poche ore, è sulla stessa modulazione di frequenza e garantisce un certo progetto. Raffaele Novelli, da sempre, prova a fare calcio con gente senza pedigrée. E, spesso, ci riesce. Pavone e Novelli, così, diventano il manifesto di un'idea. Che nasconde, è ovvio, anche i suoi rischi. O, se non altro, qualche incognita. Come sempre, è importante abituarsi al concetto: per non trovarsi spiazzati dopo.