giovedì 12 luglio 2012

Serie D, il Grottaglie c'è ancora


Sì, il Grottaglie parteciperà ad un nuovo campionato di serie D. Timori cancellati, l'iscrizione è formalizzata. In tempo, ma praticamente al fotofinish. Merito di Giuseppe Ciracì, il presidente dimissionario, il patron che avrebbe voluto regalare il titolo all'amministrazione comunale, cioè liquidare cinquant'anni di storia dell'Ars et Labor. Invece, qualcosa sembra averlo convinto a modificare la strategia: si dice dell'l'interessamento diretto del primo cittadino e, soprattutto, di una promessa ricevuta in cambio. Qualche imprenditore, cioè, avrebbe pianificato un aiuto economico da erogare al club, probabilmente a lavori in corso. O promesso di rilevare il club in seconda battuta. Ovviamente, Ciracì si è fidato: strangolato, del resto, dall'etichetta che il caso gli avrebbe riservato per sempre, quella di gestore di un fallimento sportivo. Il calcio, allora, a Grottaglie riparte. Con lo stesso ammiraglio e, magari, con lo stesso timoniere (il tecnico Pizzonia) e con gli stessi programmi (formazione giovane, obiettivo salvezza). Meglio che niente. Anzi, molto bene così. Anche perchè alternative serie a questa realtà non ce ne sono mai state. Malgrado le parole vuote dei molti detrattori del numero uno della società. Detrattori che, spesso, hanno vantato lo spessore di acquirenti mai emersi concretamente e la serietà di trattative mai sorte per davvero. Ecco, il Grottaglie non ha mai interessato concretamente nessuno: questa è la verità. E, al momento opportuno, nessuno si è esposto. Piaccia o no, da quelle parti il pallone, oggi, dipende soltanto da Ciracì. Facciamocene una ragione.