mercoledì 7 novembre 2012

Il Barletta è senza grinta. Parola di Stringara

Il derby dell'uktima domenica conferma: l'Andria è in pieno processo di crescita. Ed è oggettivamente competitivo, correttamente sintonizzato sul proprio obiettivo, quello minimo. Il Barletta, invece, no. Ed è, anzi, ancora più confuso dal recentissimo cambio di panca (Stringara per Novelli). Il match di Pane e compagni è affaticato, sin da sùbito. La squadra tarda ad organizzarsi e, una volta sofferta la marcatura di Arini (quella che, poi, decide), interpreta la seconda frazione di gioco senza determinazione, senza carattere. Non è sufficiente neppure rimescolare lo scacchiere (una punta in più, centrocampo più esile) e riaffidarsi alla vena realizzativa di Lamantia, partito dalla panchina. Lo dice chiaramente il nuovo coach dopo il novantesimo: una squadra come il Barletta, che deve conquistarsi una salvezza già ardimentosa, non può soccombere anche sotto il punto di vista agonistico. In una gara, oltre tutto, attesa e sentita come quella con l'Andria. Constatazione pertinente, critica feroce. Ma anche un impegno che il tecnico toscano, automaticamente, si assume: quello, cioè, di rafforzare mentalmente il collettivo. E di garantirgli, al di fuori delle pieghe squisitamente tattiche e dei requisiti tecnici, le ragioni della sopravvivenza.