lunedì 5 novembre 2012

Il Martina sceglie la praticità

Ossequio alla praticità. Il Martina tralascia la forma e bada alla sostanza. Non si fa bello, ma fa fruttare il gol trovato in apertura, gestendolo sino alla fine. Facendosi bastare la propria superiorità tecnica, la sua migliore condizione strutturale e la supremazia territoriale esercitata da inizio a fine match: che l'ospite di turno, un Hinterreggio modesto e neanche troppo focoso, non riesce mai a contrastare. Sette giorni dopo il pareggio dell'Aquila, la formazione di Di Meo allontana definitivamente lo spettro del Fondi: ed è questa la questione fondamentale. Eppure, sotto il profilo stilistico, il Martina di certe situazioni passate è ancora lontano. La manovra è meno pulita, meno fluida di altre volte. Le occasioni da gol arrivano, ma sono numericamente più contenute. La marcatura decisiva, che porta la doppia firma di Gambuzza (che conclude) e Gambino (che devia), spacca la partita dopo solo quattro minuti di gioco. Anzi, la condiziona. Poi, la preoccupazione principale è quella di amministrare il vantaggio: operazione niente affatto problematica. Anche perchè la fase di non possesso è più efficace di quindici giorni prima. E pure le prestazioni dei singoli protagonisti della difesa sono più rassicuranti, al di là dello spessore dei calabresi. Il risultato, alla fine, è inattaccabile. La brillantezza, tuttavia, è un'altra cosa. Ma, ad un certo punto della stagione, contano innanzi tutto i punti. Quelli che Del Core e soci utilizzano per recuperare la terza piazza. In attesa, come sottolinea il tecnico, di capire quanto potrà (e, eventualmente, vorrà) fare la società a dicembre. Per puntare decisamente alla promozione, Di Meo è tentato dal consigliare un rinforzo per reparto. Ci sembra una richiesta corretta.