sabato 3 novembre 2012

Lecce, marcia impressionante

Neppure la neve smonta il Lecce. Che, a Lumezzane, domenica scorsa, è stato costretto a ripiegare sulla strada del ritorno, senza giocare. E che, dunque, dovrà recuperare il match. Il vantaggio sulle avversarie  rimane ugualmente cospicuo. Rinsaldandosi, anzi, nell'anticipo di ieri: quando, sull'erba di casa, la gente di Lerda regola pure il Portogruaro in una partita che si sviluppa con modalità diverse (questa volta, i salentini si ritrovano sotto e spingono per recuperare, riuscendoci con garbo, grazia e forza). Facendo i conti, prima del completamento del calendario (le altre scendono in campo regolarmente domani), il Lecce possiede lo stesso mumero di match giocati, ad esempio, dal Carpi e dall'Entella (nove). Ma anche, rspettivamente, otto e dieci punti in più. Numeri che continuano a non nascondono il divario tecnico e strutturale. Nello stesso momento in cui la tranquillità societaria (i Tesoro hanno definitivamente rilevato la vecchia proprietà Semeraro) è diventata il nuovo puntello di una programmazione che vuole rivelarsi pluriennale. Tutto gira bene, dunque. E il livello di concentrazione appare ottimale. Non sembra difettare neppure il carattere, che conta sempre parecchio. Allora, magari, non ce ne sarà bisogno. Ma la prima raccomandazione che ci viene in mente è di non credere di aver già archiviato il torneo, nè di doverlo gestire con nonchalance o, peggio, con supponenza. Le apparenze possono ingannare: anche se la differenza di status tra il Lecce e il resto del gruppo, oggi, sembra incolmabile.