martedì 20 novembre 2012

Martina, questione di prospettive

Il tempo del Martina, ogni tanto accade, diventa il secondo. Quasi fosse l'eccezione che conferma la regola. E, proprio nella ripresa, di fronte al Gavorrrano, la formazione di Di Meo riconquista coordinate, ritmo, metri, orgoglio, sostanza e risultato, piegando la resistenza ostica di un avversario sufficientemente tecnico e disposto in campo più che bene. Ma che, al contrario di Marsili e compagni, fa molto nella prima frazione di gioco e molto poco in quella successiva. Tutto inversamente proporzionale: ma, in un torneo equilibrato come questo di C2, sono i dettagli che scavano il solco. E i dettagli sono, nel caso specifico, la deviazione di Miano sul traversone di Ancora, entrato neanche un quarto d'ora prima per avvicendare Anaclerio, decisiva a cinque minuti dalla conclusione di un match sodo. Oppure il forcing finale del Martina, che imprime un indirizzo diverso ad una partita che sembra doversi adagiare sul terreno di un pareggio che non scandalizzerebbe nessuno. Malgrado, appena prima della marcatura che scolpisce lo score, un fallo di mani in area toscana venga tranquillamente snobbato dalla terna arbitrale. Eppure, il nuovo appuntamento del Tursi sorride da sùbito: come ci ha ormai abituati, il Martina sprinta in avvio, trovando il vantaggio alla prima conclusione nello specchio della porta, a due minuti dallo start. Buon segno. Anche perchè, se fa gol immediatamente, questa squadra ottiene il risultato, puntualmente: lo dice la storia di questo torneo, lo dice la cabala. E, di contro, se non lo fa sono guai. Niente affatto, invece: il Gavorrano fa viaggiare il pallone, giostra di prima, taglia con grazia la difesa di casa, ancora una volta in affanno palese (non è più un caso: in questo reparto urgono puntelli, lo confermiamo). E, quindi, pareggia. Muovendosi, almeno sino all'intervallo, con discreta autorità. Il Martina si schiaccia, prova ad avanzare, ma la manovra sbrigativa è sintomo di subalternità. Anaclerio, ancora debilitato dallo stop e dal recente infortunio, pensa da play alto, ma non assicura continuità, lasciando Gambino un po' più solo. E senza colmare tatticamente il vuoto creato dalla rescissione del contratto tra la società e Del Core. Cambia tutto più tardi, però: il Gavorrano sparisce e si rianima il Martina. Spunta il carattere, ma anche una certa foga costruttiva (quando si ripropone di costruire, la gente di Di Meo crea sempre qualcosa: questo è un dato appurato). Infine, arriva il successo che blinda il terzo posto per un'altra settimana. Intanto, la società cerca di rimpiazzare numericamente Del Core. E, nel frattempo, studia il comportamento della squadra: è già il momento di nuove scelte ed è necessario capire se conviene rafforzare l'organico (è una questione di prospettive, ormai). Tagliando qualche pedina in esubero, potrebbe essere tecnicamente possibile operare in questa direzione. Con un altro paio di innesti (meglio tre: due dietro e uno più avanti), si può concorrere alla promozione, anche in seconda battuta (si legge play off), con le big. Che, peraltro, stanno per sbarrare la strada. Sì, domenica si va ad Aprilia. E poi, il nove dicembre, a Salerno. Il futuro, cioè anche il mercato suplettivo, passa da quelle contrade.