mercoledì 30 gennaio 2013

Ciullo e la crescita del Brindisi

Laboragine è quello di una volta: pensa, imposta, incide. Anche Albano è più presente, nell'area nemica. E, lentamente, comincia a riconoscere il profumo della porta. Pellecchia, poi, è un acquisto (recente) indovinatissimo: si spende, cerca i compagni, irrobustisce la manovra, svicola e segna: come a Nardò, l'altra settimana, in due occasioni. Tedesco, un'altra novità sbucata dalla sessione invernale di mercato, è sempre una minaccia incombente. E l'orgoglio della propria brindisinità lo carica. E pure gli altri, malgrado una situazione societaria sempre preoccupante, sono individualmente più tonici, assolutamente motivati. Un nome per tutti, Sireno. E, se il singolo carbura, ne beneficia pure il complesso. Il Brindisi del nuovo anno è una squadra in crescita evidente: più solida, reattiva. Assolutamente in grado, adesso, di opporsi alla minaccia di un ennesimo fallimento del club e, di conseguenza, di un progetto ancora giovane, ma mai seriamente decollato. E di contrastare il decadimento coinciso con la parte finale del girone di andata e con l'ultima fase della gestione-Francioso (otto sconfitte in nove gare). Ora c'è grinta, attorno alla formazione consegnata a lavori in corso a Totò Ciullo. E anche più coesione. Il tecnico salentino può pubblicizzare tutta la propria soddisfazione: con lui in panca, il collettivo ha riguadagnato considerazione di se stesso. E posizioni in graduatoria (negli ultimi due mesi, escluso l'Ischia, il Brindisi ha totalizzato più punti di chiunque, nel girone). Il domani sembra meno arido: e le ultime prestazioni aiutano a riconsiderare un campionato incubatosi all'improvviso. O quasi. Oltre tutto, anche nel derby del D'Amuri (terzo successo di fila, sempre dopo aver ribaltato il parziale sfavorevole) il Brindisi denuncia quel carattere disperso chissà dove tra ottobre e novembre. Tornando a creare un discreto numero di occasioni da gol: sintomo evidente di una vivacità ritrovata. Non tutto, intanto, può considerarsi risolto. Ed è evidente che tanto dipenderà dal reperimento di nuove risorse finanziarie: senza le quali i probemi ripiomberebbero in tutta la loro gravità. Un po' di fondi, ad esempio, serviranno a tappare alcune falle apertesi già nella scorsa stagione. E, quindi, ad allontanare la possibilità di una penalizzazione in classifica. Quella di quest'anno, si intende. Per il resto, invece, probabilmente basta il gruppo. Questo gruppo.