lunedì 28 gennaio 2013

La domenica triste di Di Meo

Tutto, o quasi, in discussione. Il Martina si gioca assai: credibilità e futuro prossimo, prima di ogni altra cosa. Questa è la domenica delle controprove. Ed è la domenica di Di Meo, coach in difficoltà, eppure appena salvato dalla voracità una settimana partita male, malissimo (problemi squisitamente extracalcistici, epurazione forzata di Leuci e sconfitta amara, a Teramo). La scelta del tecnico di rinunciare ad un under, del resto, è indicativa: anche perchè neppure un pareggio, di fronte alla Vigor Lamezia, potrebbe blindarlo. La squadra deve scrollarsi problemi e tensioni, ma la strada è tortuosa. Non è un match semplice, non può neppure diventarlo: la verve di Petrilli si scontra con la staticità altrui. E solo Mangiacasale, per un po', prova ad adeguarsi. La supremazia territoriale e la remissività dell'avverasrio non bastano, anche se la volontà non difetta. Con il tempo, la quantità del gioco lievita un po', così come l'intensità di gioco. Però, il terminale offensivo (Gambino) si ritrova praticamente isolato, tagliato dalla manovra. E la finalizzazione resta un desiderio inespresso. Sono esattamente questi i momenti in cui tecnico, protagonisti del campo e gente che tifa capiscono quanto maligna si sia rivelata la rescissione del contratto di Del Core: uno, cioè, che sa dialogare con la prima punta e, contemporaneamente, spingere gli uomini della mediana alla conclusione. In novanta minuti, è sempre il Martina a dirigere le operazioni: mai, tuttavia, Gambuzza e compagni offronto l'impressione di poter colpire. E di poter afferrare il risultato. Alla fine, è la Vigor a potersi lamentare di un palo, colto al tramonto della prima frazione di gioco. La sostituzione dopo un'ora del più frizzante, ovvero Petrilli, e il cartellino rosso guadagnato da Dispoto sono uteriori segnali contrari. Zero a zero, allora: e lo stato di crisi persiste. Mentre Di Meo, contestatissimo appena finisce la partita, deve solo scegliere: dimissioni, oppure esonero. Pronto a riappropriarsi della panca, già da giorni, Francesco Bitetto, il traghettatore dalla D ai professionisti. Vince, così, la linea dettata da Adriano Favia, vicepresidente con delega sugli affari di mercato, che avrebbe voluto confermare l'allenatore barese già in estate. Trovando, invece, la strada sbarrata. Come sbarrato, adesso, sembra il cammino verso i playoff. Anzi, gli spazi con chi è più indietro si riducono: sarebbe anche il caso di voltarsi per dare un'occhiata.