lunedì 14 gennaio 2013

Martina, un piccolo passo

Quattro sconfitte e un pareggio dopo, il Martina si interroga. Presentando al pubblico amico le energie nuove della seconda sessione di mercato, Rana e Petrilli (Di Dio rimane, invece, in panca) e provando a risollevare morale e classifica. I segni di un difficile passato recente, tuttavia, si vedono. E si sentono. L'involuzione di dicembre pesa ancora e la patina di ruggine svilisce l'approccio alla partita. Il Poggibonsi, di contro, non sveltisce i tempi, osserva, si difende ordinatamente e rende il compito più taficoso. La squadra di Di Meo tradisce problemi psicologici e pure fisici (richiamo di preparazione robusto, confessa il trainer: se gli uomini sono un po' imballati, ci sta). E anche in mezzo al campo la palla viaggia meno di altre volte (la gara di Marsili è meno efficace; Scarsella giostrerà per un tempo e lascerà il posto a Provenzano). Anche Gambino è più pesante del solito. E, se Petrilli sembra già inserito negli schemi offensivi, Rana deve lavorare ancora per entrarci. Tante volte, infine, la manovra si fa prevedibile. Dunque, servirebbe un Martina più intenso, più convinto. I toscani approfittanno della situazione, fallendo un paio di occasioni, andando in vantaggio nella ripresa e, più tardi, fallendo il raddoppio. Nel mezzo, comunque, il Martina colpisce due volte il legno, con Gambino e con Marsili. E rimanendo, sino al novantaseiesimo, con poche forze fresche: tanto da consigliare il tecnico a sganciare in avanti un centrale di difesa, Gambuzza. Però, il pareggio riparatore arriva solo nella fase di recupero, quando Ancora diventa nuovamente decisivo, immediatamente dopo il suo ingresso a partita avviata (era successo già contro il Gavorrano, in casa: si trattò, nell'occasione, dell'ultima vittoria ottenuta in un campionato diventato scorbutico). Cioè, il processo evolutivo non è ancora partito. Occorre prenderne atto: anche se il coach prosegue a non preoccuparsi affatto. Mentre la disaffezione al successo resiste: non si vince da metà novembre e questo è pur sempre un problema, per chi nutre speranze di playoff. Anche se, in un girone in cui le zoppie colpiscono ciclicamente tutti, non è impossibile continuare a galleggiare a ridosso delle prime cinque. Operazione, questa, assolutamente imprescindibile. E generalmente utilissima, malgrado possa sembrare il contrario.