lunedì 9 dicembre 2013

Bisceglie e Ostuni, la provincia si sveglia

Il presidente Canonico, appena cinque giorni fa, puniva l’irrazionale e vendicativa irruzione della frangia più calda della tifoseria biscegliese, azzerando il piano di rilancio della squadra e, sostanzialmente, firmando il proprio disimpegno. E ieri, ad Ostuni, un altro presidente (Luca Marzio) ha praticamente sgomberato parte della tribuna, delegittimando la presenza degli ultras. Colpevoli di aver lanciato in campo materiale pirotecnico e, soprattutto, di aver stordito – senza successive conseguenze, peraltro – un assistente di linea, durante il match tra la formazione di casa e il Galatina (campionato di Eccellenza). Sembra che - timidamente, lentamente - il pallone di casa nostra  e, principalmente, i suoi gestori comincino a svegliarsi, a ribellarsi ad un certo trend. Sono piccoli segnali, ma indicativi. Che rallegrano non poco. Se certe turbolenze si affacciano pure in provincia, è proprio la periferia dell’impero a mobilitarsi: con misure concrete. Sembra una traccia, un messaggio. E sono misure che meritano un sostegno, anche e soprattutto da parte delle istituzioni: morale e, innanzi tutto, pratico. Se, poi, è proprio la Puglia a dettare una determinata linea, ben venga. Sperando che i fatti di Bisceglie e di Ostuni non si rivelino solo una semplice coincidenza. Intanto, dove non arrivano le restrizioni, i tesseramenti, i prefiltraggi e tutto il resto, emerge il buon senso. L’ultima stampella a cui ci è concesso aggrapparci.