lunedì 16 dicembre 2013

Nuovo Monopoli, vecchio trend

Calcio discontinuo e profitto limitato, se comparato alle attese. Il Monopoli, così, a dicembre si reinventa, approfittando della seconda sessione di mercato. E sconfessando larga, larghissima parte delle scelte estive: Di Rito, De Toma, Vetrugno e Adeshokan, sull’Adriatico solo per quattro mesi, trovano altre sistemazioni e nuovi stimoli tra la serie D e l’Eccellenza. Se ne va anche Strambelli, uno dei big un tempo (neanche troppo lontano) molto amati e, ultimamente, particolarmente criticato (e contestato) dalla parte più intransigente della piazza. La società, cioè, coniuga in una mossa unica l’esigenza di liberarsi di qualche ingaggio pesante e la prospettiva di recuperare qualche pedina più affidabile per i sistemi di gioco ideati da coach De Luca. Non senza qualche difficoltà, arrivano dunque un difensore esperto come Esposito, una punta di peso come Pedalino, un’alternativa come Aprile e, infine, un ulteriore rinforzo in terza linea (Castaldo). Tra il pericolo di un incidente diplomatico con Leo Vinci (direttore sportivo attualmente senza vincoli, contattato dal presidente Mastronardi, ma bloccato dalle altre anime societarie) e una certa preoccupazione popolare. Ancora in bilico tra il vecchio e il nuovo corso, però, la squadra si presenta (è storia della settimana passata) sul campo della capolista Marcianise, ritagliandosi una prestazione di personalità, salda e solida, e intascando un punto pregiatissimo. E, oltre tutto, rispondendo indirettamente alle accuse di smobilitazione che la tifoseria ha appena riversato sulla società. Ma, sette giorni dopo, tornando ad operare sull’erba di casa, il Monopoli frena un’altra volta, di fronte al rinnovato e abbottonato Real Metapontino. C’è ancora un po’ di ruggine, nell’ingranaggio. E mancano il sacro furore, l’atteggiamento della squadra consapevole della propria forza.. Soprattutto, però, il 3-5-2 di partenza non si sviluppa, non alza i toni, non intensifica il ritmo, difettando in dinamismo e agilità. La squadra è lenta e i lucani si portano in vantaggio in due occasioni. Lanzillotta a parte, il Monopoli appare bloccato, imbalsamato. Laboragine, a cui adesso è ufficialmente delegato il compito di creare, non si accende. Il nuovo terminale offensivo, Pedalino, è ancora un po’ estraneo alla manovra (e non esclusivamente per amnesie proprie). Lo stesso Pinto rinuncia spesso alla sua progressione possente. E, se non fosse per il colpo di testa risolutore di Montaldi, a recupero quasi consumato, parleremmo di un rovescio amaro e scomodo. Il collettivo, è chiaro, si sta ancora cercando, senza trovarsi per due partite di fila. E, nel frattempo, sembra aver perso i contatti dalle prime della classe. Certo, i nove punti che distano dalla vetta sono tecnicamente ancora colmabili, se ricordiamo che il leader Marcianise deve ancora riposare, proprio domenica prossima (diciamo pure che, virtualmente, sono sei) e un nuovo torneo si sta ufficialmente aprendo, come sempre accade al termine della prima manche della stagione: ma, probabilmente, questo è anche il momento di cominciare ad osare qualcosa in più, pur salvaguardando gli equilibri fondamentali. E di spendere una dose in più di coraggio.