venerdì 20 dicembre 2013

Lecce, operazione aggancio riuscita



Aggancio riuscito. E rincorsa (al quartiere playoff) conclusa. E’ bastato aggrapparsi alla puntualità dei risultati, senza strafare. Cioè, acquisire solidità di gruppo E viaggiare sul binario dell’umiltà. Poi, gli avversari (tutti, praticamente) hanno agevolato il compito: in terza serie, quest’anno, è dura per chiunque. E neppure gli organici corazzati di Salernitana, Benevento, L’Aquila, Pisa e altre ancora passeggiano senza incontrare problemi. Anzi. Il Lecce, così, vincendo il recupero infrasettimanale di Nocera continua a scalare la classifica. Malgrado il disastro di inizio stagione, la formazone di Lerda, adesso, è quarta. Lontana dalla prima piazza (sette punti e, per ora, non è neppure il caso di pensarci, oggettivamente), ma assolutamente nel vivo della competizione per il secondo posto disponibile in ottica serie B. Da non credere. Due successi in quattro giorni rilanciano le quotazioni, aprono orizzonti nuovi, liberano la fantasia. Ma, soprattutto, spazzano quella cappa di cattivo umore che non ha mai abbandonato la squadra sin dall’avvio del torneo. In Campania, mercoledì, ci pensa Bogliacino a sbloccare lo score, prima che arrivi l’intervallo, dagli undici metri (è questa la svolta: anche perché la Nocerina rimane contestualmente in dieci): quindi, tutto diventa più semplice. Ma il Lecce, al di là degli episodi, sfrutta un momento di maggiore serenità e i propri valori tecnici, superiori alla media del campionato. Che, seppure in ritardo, si sforzano di emergere. Contando, da qui in poi, anche su un altro requisito, da non sottovalutare. La continuità, appunto: che, in questo momento solo la capolista Perugia e – in parte – il Catanzaro possono ugualmente vantare. Una dote da sfruttare, prima che la riapertura del mercato favorisca una ridefinizione delle forze nello scacchiere del torneo.