lunedì 2 dicembre 2013

Se Gambino non segna



Nella domenica del diluvio si fermano forzatamente il Taranto e il Francavilla, il Matera e il Marcianise: infiacchendo l’irriverenza (e la bellezza) del calendario, che avrebbe voluto contrapporre quattro delle prime sei concorrenti del girone appulocampano di serie D. A Brindisi, tuttavia, si gioca. Anche se il terreno è ovviamente pesante. C’è la Turris: e il fascino di una sfida importante, malgrado l’afflosciamento temporaneo delle prospettive dei campani, peraltro rimaneggiati in prossimità della rivoluzione tecnica di metà stagione, si sente tutto. Anche per questo, la gente di Ciullo e la formazione di Pensabene, coach all’esordio, faticano a ragionare. La Turris è contratta, preoccupata: e, a lavori in corso, preferisce badare alla quantità. Tralasciando decisamente la qualità della manovra. Il Brindisi, di contro, è nervoso. E si esprime con lanci lunghi. Le condizioni del campo incidono, evidentemente: ma difetta la fluidità di altre occasioni. Con il tempo, però, le cose migliori sono degli adriatici, che ampliano la supremazia territoriale e rafforzano la pressione. Ma Gambino, al rientro dopo tre turni di squalifica, non è irreprensibile. La sosta, probabilmente, lo ha arrugginito: oltre tutto, l’estremo torrese Liccardo gli si oppone dagli undici metri, ad inizio della ripresa. Dopo il penalty fallito c’è solo il Brindisi: la Turris si difende soltanto. Pellecchia coglie il palo, però a De Martino e soci difetta la marcia in più, il guizzo. Il pari senza marcature, alla fine, trattiene il Brindisi: senza rilanciare i campani. Dalla sfida, infine, fioccano altre indicazioni. La più vistosa: malgrado il Brindisi abbia terminato il match con tre punte di peso (Gambino, Tedesco e Albano), la fase di possesso non si è finalizzata. E’ mancato il gol. Cioè, è mancato Gambino. Che i compagni di squadra non sempre possono sostituire.