martedì 1 dicembre 2009

La chiarezza di Sciannimanico

Troppo spreco. E, di contro, un Cassino quadrato, furbo. E più tonico, sotto il profilo della manovra. Il Barletta si arresta nel pieno della propria evoluzione, in casa propria. E la delusione dell’ambiente è più evidente, dopo il match di Brindisi, impastato di coraggio e intelligenza, e - soprattutto - in coda a cinque risultati favorevoli di fila. Certe speranze, dunque, si infrangono presto. Troppo presto. Ma non è lecito neppure meravigliarsi: la C2 ci ha abituati a frequenti inversioni, che valgono per tutti. Oppure stizzirsi. Perché, sul campo, è sempre difficile inventarsi qualcosa. E perché il campionato non può non tenere conto delle premesse, della cifra tecnica di ciascuna squadra, della qualità complessiva di ogni concorrente e del concetto di discontinuità, che è poi il marchio di fabbrica della quarta serie. Coach Sciannimanico, peraltro, si nutre delle proprie esperienze personali e conosce i problemi del suo gruppo: «Il Barletta non punta ai playoff, né può farlo – detta al novantesimo -. Ci sono limiti strutturali, conosciuti prima di cominciare la stagione. La costruzione della squadra è stata influenzata dai problemi incontrati dalla società in estate: l’ho già detto e credo di parlare un italiano comprensibile. Pensiamo a salvarci il più presto possibile, piuttosto. Chi vuole capire, intenda». Parole vere, che sottoscriviamo. A fari spenti, il Barletta viaggerà più sicuro. E, se qualcuno si adombrerà, pazienza.