mercoledì 13 febbraio 2013

Il Lecce di Toma sorride di nuovo

I primi risultati sorridono ad Antonio Toma. Il Lecce, dopo il cambio di panca, è di nuovo vincente (due match, sei punti: prima vittoria sul Treviso e poi successo sulla Tritium, a Monza). La leadership è riagganciata: adesso è il Trapani, un gradino sotto, ad inseguire. Il buon umore è riemerso, accattivante e palpabile: pure nelle parole e nei pensieri di Savino Tesoro, presidente che non sa nascondere assilli e preoccupazioni. Qualche big fiaccato dal recente momentaccio riacquista un po' di tono e sostanza, oliando l'ingranaggio. Gli episodi, ultimamente nemici, ora girano pure nel senso giusto: domenica, ad esempio, Petrachi neutralizza un penalty, blindando una gara che, peraltro, sembrava chiusa dopo appena mezz'ora di gioco. La manovra sembra lievitata: anche se la squadra, pratica e risoluta, non tiene ancora gli interi novanta minuti, garantendone soltanto la metà. E persino la fase difensiva soddisfa il coach, che non manca di sottolinearlo. Ovvio: le ultime avversarie affrontate non brillano particolarmente. Tanto da occupare gli ultimi due posti della graduatoria. Il Trapani resta un avversario rognoso e, probabilmente, la convalescenza non può definirsi totalmente superata. Ma certi dettagli fanno credere che l'avvicendamento tecnico abbia giovato, all'interno (e, di conseguenza, all'esterno) dello spogliatoio. Dove, da qui in poi, il secondo coach della stagione dovrà però metterci per davvero qualcosa di suo, al di là delle frasi che ama spendere volentieri. Assicurando al gruppo un'identità definitita e duratura. E provando ad imporre quella mentalità che un collettivo costruito per vincere deve esibire. In ogni occasione.