domenica 17 marzo 2013

Bari, stop all'impasse

Certe volte, duecentosettanta minuti deformano la prospettiva, influenzando l'angolazione della critica. Anche se, sostanzialmente, la classifica non si trasforma. Tre partite, le ultime: e il Bari risorge nelle dichiarazioni di gradimento della sua gente. A Vicenza il successo (facile, avrà suggerito qualcuno: i veneti, in casa, perdono ininterrottamente da cinque turni) trancia l'impasse malefico e certifica la volontà di ribellarsi al destino, coincidendo con la lievitazione di un attaccante ritenuto sin qui sufficientemente acerbo come Tallo, coloured scuola Roma. L'altra affermazione, sette giorni dopo, sulla Juve Stabia legittima nuove speranze, spiegando che la squadra di Torrente sembra aver riacquisito i principi di affiatamento, unità e mutuo soccorso. Anche se pedine importanti come Bellomo faticano a ritrovare il passo e l'efficacia di un tempo. Infine, il pari di Brescia, proprio ieri, ci consegna una formazione rinfrancata, decisamente più brillante (non come quella di avvio stagione, ma sicuramente più affidabile e più viva di quella annotata nel girone di ritorno), persino più intraprendente e coraggiosa. Che passa in vantaggio con onore (altra nota positiva: torna alla marcatura Ghezzal, negli ultimi tempi particolarmente censurato in sede di commento), prima di essere raggiunta da Corvia. Lasciando, magari, qualcosa sul campo (Caputo potrebbe affondare, non lo fa). Comunque, ora il Bari appare sveglio, reattivo, meglio motivato. In piena battaglia, cioè. Con il suo quint'ultimo posto da difendere dagli attacchi della Reggina e del Vicenza, prima delle altre, e da migliorare assolutamente (davanti staziona immediatamente lo Spezia). E con quella nuova atmosfera che frequenta lo spogliatoio, assai depresso per buona parte dell'inverno. Rivitalizzato, ecco: forse, anche da quelle valutazioni feroci e dalle tante analisi impietose di tifoseria e opinione pubblica. Dalle quali, evidentemente, ha saputo farsi pungolare.