martedì 5 marzo 2013

Questione playoff, un peccato di ottimismo

Riallacciamoci al discorso lasciato pochi giorni fa. E, nel frattempo, prendiamo atto delle dimissioni formalizzate da Nicola Ragno, ormai ex responsabile tecnico del Bisceglie: e che, vale ripeterlo, seguono immediatamente il disimpegno comunicato dal patron stellato Canonico. Contestualmente, poi, registriamo pure che la squadra non si sfilaccia: sarebbe a dire che i principali protagonisti di un cammino prima interessante e, ultimamente, deludente rimangono tutti dove sono. Almeno per il momento. Malgrado si vociferi di un paio di mensilità non corrisposte. Anzi, il collettivo adesso affidato a Vincenzo Tavarilli (soluzione interna) ottiene il pari a Battipaglia (due a due) dopo essere passato in vantaggio e aver persino raddoppiato. Segnali positivi, in ottica playoff: che sono, peraltro, l'obiettivo che il Bisceglie continua a perseguire. Con ottime possibilità di centrarlo. Anche perchè il Foggia, sesta forza del torneo di serie D, si conferma ancora una volta quello che è, cioè una formazione che gioca spesso discretamente bene e altrettanto spesso discretamente male (come domenica, allo Zaccheria, di fronte al non irresistibile Sant'Antonio Abate). E, dunque, profondamente inaffidabile: in quanto discontinua per definizione. E, dice con convinzione la critica dauna, probabilmente anche sopravvalutata (troppe pedine di spessore steccano ripetutamente, abbassando le quotazioni del gruppo). Sembra di capire che, nonostante le difficoltà, il Bisceglie non possa nutrire troppi dubbi sulla propria partecipazione alla lotteria finale: concorrenza non ce n'è, al di là di tutto. E tanto basta. Neanche il Taranto, che sta risalendo rapidamente la classifica, sta convincendo troppo, del resto: sotto il profilo del gioco prodotto, per essere precisi. E' vero, la gente di Pettinicchio è in solida serie positiva e arriva da una nuova affermazione (sul Potenza, allo Iacovone: ma prendere due gol in casa dall'avversario più debole dell'intero campionato non è una notizia particolarmente esaltante). Eppure, l'antico vizio di non confermarsi per due settimane di fila è tuttora una delle preoccupazioni principali del coach e della tifoseria jonica, per nulla soddisfatta dell'ultima interpretazione di Cordua e compagni. Mettiamola così, allora: avevamo provato a ipotizzare la riapertura dei giochi, a ridestare interesse e suspence su un campionato un po' imbalsamato, preconfezionato, ormai abbastanza scontato. Peccando di ottimismo. Ben ci sta.