martedì 12 marzo 2013

Brindisi, tornano i punti. E arriva Flora

Il Trani è ostacolo sostenibile. E il Brindisi lo salta, agevolmente. Con due gol e una prestazione niente affatto supponente: mettendoci, cioè, applicazione e pure geometrie. E riconquistando, dunque, il passo interrotto prima a Monopoli, poi a domicilio contro i lucani del Francavilla (gol subito da contestare e, infatti, ampiamente contestato) e, infine, ad Ischia, in casa della capolista (partita ammirevole per personalità e lucidità, condita dal vantaggio iniziale). La quota salvezza, in sintesi, si riavvicina sensibilmente. Lasciando ipotizzare un futuro prossimo meno agitato. Onore, perciò, ad una squadra che, malgrado lo stato di crisi attraversato negli ultimi mesi dalla società, si è sostenuta (e continua a sostenersi) con orgoglio, senso di appartenza e professionalità. Senza aver ricevuto, in cambio, alcun beneficio economico: è bene sottolinearlo. E finendo, però, per essere premiata da quella trattativa antica, ormai sul punto di essere ratificata legalmente. Giovedì, il prossimo giovedì, Antonio Flora rileverà ufficialmente la quota di maggioranza del club, esautorando il segmento di gestione affidato a pochi appassionati brindisini e offrendo continuità a quel progetto trainato prima da una cordata di imprenditori e, infine, da Roberto Galluzzi. Nel mare, ci mancherebbe, di infinite querelle e di feroci polemiche. L'imprenditore barese approda così sull'Adriatico con qualche mese (o, pensandoci bene, con più di un anno) di ritardo: riappacificandosi con quel pallone che, comunque, non ha mai rinunciato ad attirarlo. E che l'aveva accostato, nel recente passato, anche ad altre piazze, come quella di Taranto. Dopo avergli fatto conoscere onori (Barletta, Trani) e fastidi (Fasano). Flora ci metterà tempo, passione e un po' di contante (vanno onorati stipendi e tappate diverse falle): in cambio di complicità (presto, la città dovrà sostenerlo, concretamente) e della certezza di poter disporre della piena autonomia. Un dettaglio, questo, su cui l'ambiente brindisino ha volutamente sorvolato, considerate le urgenze: ma che, prima o poi, potrebbe pure rivestire un certo peso, nel ménage quotidiano (non prevediamo il domani: ci basta attingere dalla cronaca e rileggere i fatti di ieri e dell'altroieri). Intanto, però, il nuovo fallimento del Brindisi è scongiurato: ed è quello che, oggi, conta di più. Nonostante lo stesso Flora abbia già intuito che, da giovedì in poi, dovrà misurarsi con un avversario scomodo e non dichiarato: la diffidenza della gente che tifa, scottata da troppe storie sconvenienti.