Il Bisceglie è già logoro. Si esprime a fatica e,
ormai, soccombe anche a domicilio (anzi, sul neutro di Ruvo), di fronte ad avversario meno quotato e considerato (il
Francavilla lo infila un paio di volte, sollevando la crudezza della realtà). A
dispetto delle quotazioni che il campionato, sin dall’inizio, tributava ad una
formazione che, di questi tempi, non punge (in tutto, sin qui, otto gol
realizzati) e che, in fase di non possesso, si sta assentando parecchio. Del
resto, anche l’ancora recente transazione tecnica (in panca, ora, siede
Favarin) si è presto rivelata inutile, sul piano dei risultati e del rendimento
sul campo. Che non si giova troppo neanche di determinati provvedimenti societari
(Gambuzza e Del Core, attualmente, sembrano ai margini del progetto), evidentemente
insufficienti a recuperare smalto ed energie smarrite. E’ già fuori dalla
battaglia per vincere, il Bisceglie. Definitivamente, oseremmo aggiungere. Ed è
il caso che la formazione stellata pensi a come evitare di essere risucchiata
in quella per la sopravvivenza: perché tutti sappiamo come vanno certe stagioni
e come maturano le situazioni più imbarazzanti. Le ultime note di cronaca
disegnano una squadra in confusione, lenta e triste. L’ambiente è depresso, il
presidente Canonico fortemente deluso. Ma, assicura, non ancora stanco (proprio ieri, pubblicamente, ha promesso di rafforzare la squadra, a dicembre). La
scelta estiva degli uomini non paga: esattamente come un anno fa. E le discrete
esposizioni economiche del club, ancora una volta, non lasciano sognare la
gente che tifa. Mentre si riabilita assai la figura di Francesco Bitetto, il
primo coach della stagione che ha già pagato con l’esonero l’involuzione
progressiva della squadra. Non l’unico responsabile, a questo punto, dello
stato di recessione. E, forse, neppure il primo. Intanto, e pure giustamente, l’allenatore
esautorato reclama di aver incontrato, sotto la sua gestione, le formazioni più
attrezzate del campionato. Mentre il suo successore le ha evitate: senza
guadagnarci, peraltro.