lunedì 25 novembre 2013

Dieci risultati di fila e il Foggia emerge


E’ da dieci turni che il Foggia realizza il risultato, in casa e fuori. E due mesi e mezzo senza sconfitte si traducono, in classifica, con un terzo posto appena scalato. La continuità, in questo campionato di C2, premia per forza. Spingendo la gente di Padalino a confidare seriamente nel conseguimento di quel passaporto utile ad accedere in terza serie unica. Anche se la situazione di work in progress stagnerà a lungo (e il discorso vale per chiunque). Tanto che nessuna concorrente, con il regolamento attuale, potrà vivere serenamente sino a maggio. Oltre tutto, il campionato non ci sta regalando troppe realtà inattaccabili: e, davanti ad un grande equilibrio di fondo, è sempre possibile tutto e il suo contrario. Non è consigliabile illudersi, ovvio: ma, intanto, il Foggia è competitivo. Tra lacune e amnesie: ma competitivo. Quanto basta per giocarsi tutte le proprie chance. E per scegliersi da solo il proprio destino. Nel frattempo, è pure auspicabile che Giglio e compagni provino, magari, a migliorarsi (la squadra soffre ancora di cali di tensione fastidiosi e, spesso, difetta nelle operazioni di gestione del vantaggio o della gara) e a pretendere sempre più da se stessi. Per il momento, però, il passo più sicuro e la regolarità sulla strada del gol sembrano supportare agevolmente il progetto a cui il club non rinuncerebbe per alcun motivo, ovvero l’inserimento tra le prime otto del torneo. Malgrado, proprio come ieri, il tecnico abbia dovuto rivedere qualcosa, anche tatticamente, a causa di diversi indisponibili (mezza difesa era out). Il 4-3-3, cioè, non provoca smottamenti irrimediabili: al di là di qualche fibrillazione evidente e di un intervento risolutivo di Narciso (il Castel Rigone spreca l’occasione di pareggiare dagli undici metri, non dimentichiamolo). Ma, adesso, conta soltanto un dato: questa squadra, comparata a quella degli albori della stagione, sembra più tosta, più convinta, più rodata: e, se i suoi singoli più esperti e rappresentativi disciplineranno il proprio rendimento, il traguardo diventerà oggettivamente abbordabile. Pochissime eccezioni a parte, in giro non c’è molto di meglio.