lunedì 24 marzo 2014

Il Monopoli tra numeri e passione

Malgrado tutto, a Monopoli erano affiorati nuovi entusiasmi. Sì, il rapporto tra il tecnico De Luca e buona parte della tifoseria rimane conflittuale. E l’atteggiamento discontinuo della squadra - blindata e coraggiosa in casa, timida e spesso sperduta lontano dal Veneziani – insospettisce ancora l’anima più calda del tifo adriatico. Però, il campionato di serie D più strano degli ultimi trent’anni autorizza a valutare attentamente tutte le soluzioni possibili, ma davvero tutte. Escludendo e riammettendo nel valzer dei sogni, nell’arco di tempo di una settimana appena, tutte le candidate al salto di categoria. Confondendo, di fatto, i concorrenti al primo posto e ai playoff. Senza contare le conseguenze inimmaginabili degli scontri diretti: tanti. E tutti inseriti dal calendario proprio nella parte finale della stagione. Nuovi entusiasmi, dunque. Suffragati, sull’Adriatico, dalle nuove difficoltà del Matera, leader non così indiscusso del raggruppamento. Dalla zoppia diffusa degli inseguitori. E da un disavanzo (due punti dalla vetta) tornato improvvisamente colmabile, anche e soprattutto in virtù della sfida incrociata, da consumarsi in Lucania. Dove si riversano settecento appassionati monopolitani, forse di più. Ma il match si incupisce presto: otto minuti e la capolista passa. Di contro, sùbito dopo, il Matera rimane in dieci. Ma il Monopoli non sa approfittare della superiorità numerica, producendo una forza offensiva limitata. E, probabilmente, perdendo minuti preziosi, prima di rimodellarsi in mezzo al campo (Laboragine parte dalla panca e viene utilizzato solo più in là, nella seconda frazione di gioco). Finisce uno a zero: ed il risultato, una volta in più, racconta di una formazione troppo tenera nelle sfide che contano e nel mezzo di un campionato incompiuto. Il divario dalla prima piazza si riallarga (cinque punti, ora). Ma è, più che altro, la carenza di maturità del collettivo a indispettire la gente che tifa. Sentimentalmente legata, ovviamente, al concetto di promozione diretta: che sembra, ormai, definitivamente sfuggire. A meno che il Matera, ad esempio, non cada a Taranto, domenica prossima. E che, poi, il Taranto e il Marcianise non cadano a Monopoli, tra qualche tempo. Intanto, il curriculum esterno di Lanzillotta e soci dice quanto lo staff tecnico si affretta puntualmente a negare: nella classifica redatta esclusivamente in base alle partite disputate lontane dal terreno amico, il Monopoli è sesto (dietro Taranto, Francavilla, Matera, Marcianise e Gelbison, dieciassette punti). E nella graduatoria degli scontri diretti tra le prime sette del torneo è ultimo. Numeri, non parole.