lunedì 31 marzo 2014

Il Martina e l'insondabilità della quarta serie

Continua a succedere di tutto un po’, in C2. Oggi sogna qualcuno, domani chissà. E chi sembra affondare, non sprofonda mai. Tornando, anzi, a galleggiare. Il calendario offre sempre una possibilità, a tutti. L’ultima possibilità. O la penultima. La corsa verso l’ottava piazza, cioè verso la salvezza che sa di promozione, è ancora aperta. E lo sarà, presumibilmente, sino in fondo. Di conseguenza, anche la battaglia per i playout è assolutamente da decifrare. Se, cioè, anche la nona, la decima, l’undicesima e dodicesima piazza serviranno ad alimentare – seppur per pochi giorni ancora - la speranza di questo o di quella società, significa che c’è ancora tanto da vedere e da decifrare. E non ci meraviglieremo se, all’ultimo minuto dell’ultima giornata della regular season, un palo, un gol, un penalty o un episodio qualunque trascineranno, come per incanto, questo o quel club dalla iattura della serie D alla nuova terza serie: magari senza neppure passare dagli spareggi. Per questo, allora, è assolutamente fondamentale essere sempre lì: nonostante quei punti fastidiosamente dispersi per indolenza o imperizia, per una coincidenza o per un’esitazione. Il discorso vale anche per il Martina: che Tommaso Napoli, talvolta, riesce a far girare con toni soddisfacenti, soprattutto quando si viaggia (anche ad Ischia, ultimamente). E che, in certe occasioni, si perde: sciupando ripetutamente l’opportunità di agganciare le avversarie che lo precedono in classifica. Il Martina che la campagna di rafforzamento di metà stagione ha fortificato, ma che ancora non riesce ad agganciare il concetto di continuità. Il Martina che, appunto, sembra definitivamente franare sotto i colpi del Melfi e che, appena due settimane appresso, riconquista chances e posizioni liberandosi a domicilio del Sorrento. Dopo aver sostanzialmente governato il match per gli interi novanta minuti e dopo essere rimasto colpevolmente in inferiorità numerica. Ma questo è un campionato troppo strano: il Martina che si complica il cammino da solo, riaprendo con le proprie mani una partita che i campani sono assolutamente incapaci di forzare, è pure in grado di reagire alla mazzata del pareggio, minimizzando il disagio dell’uomo in meno e archiviando la sfida con due gol di scarto a favore. Storie di quarta serie, esatto. A queste latitudini, non esistono più certezze, non c’è più logica. Se non quella di fondo: a fronte di larghi equilibri, non difetta mai il tempo per rimediare. Tanto, la qualità non si spreca. Meglio, perciò, non farsi scrupoli di niente ed approfittarne, appena si può. Nessuno, alla fine, potrà vantare troppi argomenti di conversazione: il peccato è nella casa di chiunque.